Senigallia

Corinaldo, un anno per il piano particolareggiato del centro storico

Giunta al lavoro per studiare e aggiornare il precedente che risale al 1979. Principi: «Nuove esigenze sociali ed economiche». Tra i temi l'edilizia residenziale pubblica, il turismo e la viabilità. Previsti incontri coi cittadini

Il centro storico di Corinaldo. Foto di Luciano Galeotti
Il centro storico di Corinaldo. Foto di Luciano Galeotti

CORINALDO – L’amministrazione comunale ha avviato il tavolo dei lavori per la revisione del piano particolareggiato del centro storico. Con la prima riunione di martedì 7 luglio – a cui hanno partecipato gli assessori ai lavori pubblici, Lucia Giraldi e alle politiche culturali, Giorgia Fabri, il responsabile ufficio unico servizi tecnici e manutentivi Massimo Manna e Vittorio Salmoni e Silvia Avellini dello studio Archisal di Ancona – sono state delineate le attività, l’analisi socio-economica, la metodologia progettuale e si è deciso di dare inizio a una fase di ascolto dei cittadini. 

La revisione del piano particolareggiato del centro storico nasce da nuove esigenze abitative, sociali, economiche e urbanistiche. «Abbiamo rinviato alcune decisioni – spiega il sindaco di Corinaldo Matteo Principi – che non potevano essere affrontate singolarmente, in attesa della stesura del nuovo piano: andrà a sostituire quello ormai datato 1979». I lavori dureranno un anno. A breve sarà allestito, nella sede comunale, uno specifico spazio destinato a ospitare il confronto tra la comunità locale, i soggetti interessati, le forze culturali e sociali, l’amministrazione comunale ed il gruppo di lavoro sui temi riguardanti la città storica: da agosto verranno organizzati gli incontri per ascoltare le riflessioni dei cittadini.

Durante lo studio del piano particolareggiato del centro storico di Corinaldo, particolare attenzione sarà riservata all’edilizia residenziale pubblica e all’utilizzo in chiave turistica di alcuni immobili precedentemente residenziali e nobiliari, come palazzo Fata (ex palazzo Marcolini) che il comune sta acquistando: l’idea è quella di farvi confluire i reperti piceni rinvenuti in zona Nevola per istituire un museo. Altro nodo centrale è la viabilità: al momento è ferma la sperimentazione che l’amministrazione aveva lanciato lo scorso anno, ampiamente criticata, per far posto a uno studio complessivo che possa «rilanciare il cuore pulsante della comunità», indicando gli sviluppi nei prossimi anni.

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