Senigallia

Corinaldo, dopo il crollo delle storiche mura la demolizione di una casa

Partono in serata i lavori di somma urgenza per abbattere un edificio che rischia di crollare sul simbolo e patrimonio del borgo. Dieci famiglie evacuate: altra notte in albergo

Il tratto di via del Fosso interessato dal crollo delle storiche mura di Corinaldo
Il tratto di via del Fosso interessato dal crollo delle storiche mura di Corinaldo

CORINALDO – Una ferita nel patrimonio del borgo, uno strappo nel tessuto storico che ha fatto del borgo gorettiano un sito di rilevanza nazionale e non solo. Così si presenta oggi la città dopo il crollo, avvenuto ieri pomeriggio, di una porzione delle storiche mura che sono il vanto e anche il simbolo di Corinaldo. Il giorno dopo il «gravissimo cedimento» che ha interessato il tratto di cinta muraria tra la Rotonda e la torre del Calcinaro si parla non solo di messa in sicurezza delle persone e delle cose, ma anche di «sfida difficilissima» per i prossimi anni che si troverà di fronte l’amministrazione comunale affiancata dalla Regione Marche e l’intera comunità.

Il primo passo, la fase 1 dell’emergenza, è agli atti conclusivi. Dai primi di gennaio, da quando cioè si sono iniziati a notare i primi segni di cedimento di una porzione delle storiche mura lungo via del Fosso, si è lavorato per mettere in sicurezza persone e cose: prima con la chiusura al traffico della strada sottostante e poi con l’installazione di specifiche protezioni. «Durante tutta questa fase – afferma il sindaco Matteo Principi – nessuno è mai stato in pericolo» grazie alla sinergia tra comune, vigili del fuoco e protezione civile.

La porzione delle storiche mura di Corinaldo crollate il 18 febbraio
La porzione delle storiche mura di Corinaldo crollate il 18 febbraio

Una decina di famiglie è stata costretta ad allontanarsi dalla propria abitazione: le persone sono alloggiate in due strutture alberghiere di Corinaldo dove passeranno anche questa notte per via dei lavori di somma urgenza che partiranno nella serata di oggi, 19 febbraio, ma non è stato ancora comunicato nulla circa il loro rientro nelle case, possibile solo in seguito ad accurate verifiche.

Questa mattina si è svolto un nuovo sopralluogo dei vertici comunali, guidati dal sindaco Matteo Principi, assieme all’assessore regionale alla protezione civile e all’edilizia pubblica, Stefano Aguzzi: quest’ultimo ha «sottolineato la vicinanza della Regione e la disponibilità ad affiancare Corinaldo» nel percorso di ripristino che si prospetta lungo e complesso. Coinvolta una porzione larga circa cinquanta metri e alta dieci. «Mi sono sentito con il dirigente della protezione civile regionale  – ha affermato Aguzzi – per coordinare gli aiuti che sono immediatamente partiti dal punto di vista logistico e per fornire assistenza all’amministrazione comunale».

Il sopralluogo di Comune e Regione
Il sopralluogo di Comune e Regione

Il prossimo passo è l’imminente demolizione controllata dell’abitazione esattamente sopra il tratto delle storiche mura interessato dal crollo: mentre a metà del mese scorso si pensava a un recupero dei manufatti e al puntellamento dell’edificio sovrastante, «l’improvvisa accelerazione del fenomeno e il cedimento – spiega il sindaco Principi – hanno gravemente lesionato anche le pareti di questo che dovrà essere demolito con un intervento mirato». Si svolgerà in serata e andrà avanti anche di notte. L’edificio è già stato evacuato nelle settimane scorse, anche di parte del mobilio. Un passaggio fondamentale, «per evitare ulteriori danni alle strutture e ai beni culturali circostanti: c’è infatti l’alto rischio che la casa crolli sulle storiche mura, danneggiando altre parti che ancora resistono e ampliando ancora il fronte».

L'assessore Stefano Aguzzi a Corinaldo per il crollo delle storiche mura
L’assessore Stefano Aguzzi a Corinaldo per il crollo delle storiche mura

Conclusa la messa in sicurezza anche del patrimonio, «si darà seguito con somma urgenza alla fase di ripristino della falla – spiega ancora il primo cittadino – su cui i tecnici e i professionisti incaricati stanno già definendo il tipo di intervento da attuare. E’ una ferita irregolare. Siamo obbligati a rivedere il progetto e l’entità economica dell’intervento» per il quale, fino a pochi giorni fa, si era stimato un impegno di circa 500 mila euro, un’enormità per un piccolo comune di appena cinquemila abitanti.
Dall’assessore Aguzzi arriva però la rassicurazione che la Regione darà una mano: a breve «si aprirà la fase della ricostruzione di un eccezionale patrimonio storico-culturale di un borgo tra i più belli d’Italia che sicuramente fa male vedere così ferito».

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