Senigallia

Concessioni, costituito il gruppo senigalliese della Cna Balneari

Mugianesi: «Le imprese balneari stanno sollecitando governo e forze politiche territoriali ad avviare un confronto sulla riforma del demanio»

La spiaggia di velluto di Senigallia
La spiaggia di velluto di Senigallia

SENIGALLIA – La spiaggia di velluto si attrezza per affrontare il nodo concessioni con la politica locale. La Cna ha dato vita oggi, 1 dicembre, al comitato Cna Balneari Senigallia, per radunare gli associati del settore in un gruppo da cui far emergere, oltre alle preoccupazioni, anche le proposte sul tema che da un mese tiene in ansia la categoria. 

Il percorso è iniziato a livello nazionale con la riunione dei balneari in cui i vertici associativi hanno esposto quanto emerso dagli incontri con tutti i gruppi parlamentari. Il messaggio è chiaro: dialogo aperto con tutti per condividere proposte che salvaguardino gli interessi di imprenditori e operatori del settore.

«Le imprese balneari stanno sollecitando governo e forze politiche territoriali ad avviare un confronto – dichiara il responsabile territoriale Cna Senigallia-Valli Misa e Nevola Giacomo Mugianesi – per definire in tempi rapidi una riforma del demanio». L’obiettivo è individuare il «giusto equilibrio tra i  principi della concorrenza e la doverosa tutela degli attuali concessionari. Siamo fermamente convinti che solo così si potrà trovare una soluzione per salvaguardare la categoria e il sistema turistico italiano».

Francesco Clementi
Francesco Clementi

Il comitato Cna Balneari di Senigallia appena costituito – il referente è Francesco Clementi (in FOTO) e nel gruppo ci sono anche Daniele Canu ed Enzo Monachesi – ha già delineato due incontri con le forze politiche: il 13 dicembre con il Comune di Senigallia ed è previsto, da confermare, per il 14 quello con la Regione. Sul tavolo le proposte discusse nelle varie sedi nazionali, regionali e provinciali da tutte le associazioni di categoria che rappresentano oltre 30.000 imprese balneari e un Pil del 7%.

Si discuterà della tenuta di un comparto strategico per l’economia cittadina, regionale e nazionale, così come dell’indotto, e dei disagi che si riverseranno su imprenditori, famiglie e dipendenti che «lavorano con dedizione creando quel valore aggiunto alle città italiane a vocazione balneare».

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