Senigallia

Comunità straniere unite nel volontariato anti coronavirus. Ma non si fermano le frasi razziste

L'associazione "Stracomunitari" riunisce persone di più nazionalità residenti a Senigallia, in questo momento impegnati con la distribuzione di pacchi viveri alle famiglie in difficoltà. Nemmeno davanti a questi gesti si fermano gli insulti a sfondo razzista

I volontari dell'associazione Stracomunitari di Senigallia impegnati nella distribuzione di pacchi di generi alimentari
I volontari dell'associazione Stracomunitari di Senigallia impegnati nella distribuzione di pacchi di generi alimentari

SENIGALLIA – Da cinque anni le comunità straniere di Senigallia sono impegnate nella raccolta e distribuzione di generi alimentari alle famiglie in difficoltà. Per svolgere questa e altre attività di carattere sociale si sono costituite in un’associazione, Stracomunitari, che in questo periodo di emergenza sanitaria ed economica è più che mai attiva per aiutare le persone che non hanno risorse per mantenersi.

«Sono una decina i volontari attivi ogni giorno – spiega il presidente dell’associazione Stracomunitari Mohamed Malih – di varie nazionalità: ci danno una mano persone provenienti da Marocco, Senegal, Bangladesh, Pakistan, Albania. Ci sono anche due italiani». Segno che si può iniziare a parlare di spirito di comunità. Una comunità che si stringe per supportare coloro che non riescono ad andare avanti. «In questo periodo le richieste di pacchi di generi alimentari e altre forme di aiuto, come i prodotti per l’igiene, o i soldi per l’affitto sono notevolmente aumentate. Per lo più ci contattano giovani famiglie straniere ma ci sono diverse persone anziane che chiedono aiuto, anche italiane».

Perché la crisi economica, conseguente allo stop del mondo produttivo, colpisce tutti, indipendentemente dal colore della pelle o dalla religione. «Nell’ultimo mese, abbiamo consegnato ogni giorno, in media, una ventina di pacchi spesa con generi alimentari o prodotti per l’igiene personale. In tanti – spiega Malih – chiedono anche aiuti economici per pagare l’affitto o per far fronte alle bollette, ma noi non riusciamo ancora a fornire questo genere di supporto e li indirizziamo ai servizi sociali di Senigallia o alla Caritas con cui collaboriamo. Noi a volte abbiamo anche vestiti e abbigliamento che la Polizia Locale ci dona, frutto per lo più di sequestri al commercio abusivo sulla spiaggia ma di più al momento non riusciamo a fare. E dobbiamo ringraziare i tanti concittadini che donano beni di prima necessità confidando in noi per la distribuzione alle famiglie, che abbiamo un po’ il polso della situazione».

Emblematico che, grazie al passaparola, siano poi arrivate richieste di aiuto anche da oltre il fiume Cesano, persino da oltre il Metauro. Per cercare di far fronte almeno alle richieste che arrivano da Senigallia e dai territori limitrofi, Stracomunitari ha avviato da pochi giorni anche una raccolta fondi sulla nota piattaforma Gofundme a cui si può contribuire per facilitare questo tipo di sostegno alla comunità. Inoltre, davanti la sede in via Testaferrata, pieno centro storico di Senigallia, ospitata nell’atelier di Anna Barucca, è presente anche un contenitore per la “spesa sospesa”, in cui chiunque può lasciare pacchi di generi alimentari a lunga scadenza perché vengano prelevati da chi è in difficoltà. Per info: 800768020 o 3405756983.

I volontari dell'associazione Stracomunitari di Senigallia impegnati nella distribuzione di pacchi di generi alimentari
I volontari dell’associazione Stracomunitari di Senigallia impegnati nella distribuzione di pacchi di generi alimentari

Nemmeno questo gesto è bastato a evitare insulti e commenti pesanti. Pochi giorni fa sono comparse frasi razziste e commenti xenofobi da parte, per fortuna, di solo una persona. «Succede anche questo: siamo stati nel mirino di un hater che anche in questa situazione di emergenza non risparmia frasi razziste. Colpisce – conclude Mohamed Malih – che in questo periodo dove le attenzioni sono rivolte ad altro, queste persone trovino tempo per insulti e razzismo. Per fortuna la maggior parte delle persone apprezza quello che facciamo e ci ringrazia dell’impegno solidale che stiamo mettendo in atto, come la distribuzione dei generi alimentari ai più bisognosi, sia italiani che stranieri, ma soprattutto la raccolta fondi per potenziare questa attività, che è quello che ci sta più a cuore».
Numerosi messaggi di solidarietà sono stati ricevuti da Stracomunitari. «Il virus più pericoloso – scrive Massimiliano – è quello dell’ignoranza che produce razzismo, xenofobia e odio. Solidarietà a Stracomunitari e grazie per l’importante iniziativa di solidarietà che stanno portando».

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