Senigallia

Barbara, il sindaco Pasqualini non si candida alle prossime elezioni di giugno 2024

Pesano motivi di salute ma anche le vicende covid e alluvione. Ha dato disponibilità come consigliere per stare a fianco dei giovani e vedere realizzati alcuni progetti, come la nuova scuola

Riccardo Pasqualini
Riccardo Pasqualini

BARBARA – C’è anche il paese dell’alta valle del Misa e Nevola tra i comuni che andranno al voto il prossimo 8 e 9 giugno per le elezioni amministrative 2024. Ma a queste consultazioni non si ricandiderà per il ruolo di sindaco il primo cittadino uscente Riccardo Pasqualini. A spiegarne i motivi ci ha pensato lui stesso durante un’intervista radiofonica su Radio Duomo Senigallia in cui lancia anche un appello alla partecipazione dei giovani alla vita del borgo.

Sono stati cinque anni molto pesanti, fa sapere il sindaco di Barbara, quasi 1300 abitanti nell’entroterra di Senigallia, ma «principalmente è per motivi di salute. Non riuscirò a garantire un impegno al 100%. Però ho dato disponibilità a un’eventuale presenza come consigliere comunale magari con delega ai giovani, allo sport e al tempo libero». Sulla possibilità di proseguire o meno con l’impegno politico hanno pesato ovviamente le vicende legate al covid e all’alluvione: quest’ultima in particolare ha sottratto davvero tante energie e risorse a un paese il cui territorio in realtà è attraversato solo per meno di due chilometri dal fiume Nevola.

La voglia di proseguire i percorsi iniziati e oggi fermi a livello progettuale è però tanta: così il sindaco ha spiegato che, anche se da consigliere, vorrebbe portare avanti l’iter per la nuova scuola dell’infanzia e primaria. «Il finanziamento è ormai di un anno e mezzo fa e contavamo di finirla per settembre 2024 – spiega Pasqualini – ma per varie peripezie burocratiche e per i rincari delle materie prime ancora dobbiamo mettere il primo mattone. La scuola è un punto fondamentale: senza, il paese è finito». E poi il capitolo dei lavori con i numerosi interventi sul rifacimento delle strade e sul rinnovamento dell’illuminazione pubblica con lampade a led, senza contare i ponti colpiti dall’alluvione, soprattutto il ponte cosiddetto di “Bombo”, che taglia in questo momento in due il paese dalla parte collinare verso Castelleone di Suasa. «Sono stati fatti diversi lavori sul letto del fiume Nevola, ora ripulito da alberi, tronchi secchi e detriti, continua il sindaco, ma è tutto il reticolo secondario, quello dei fossi, che è ancora fermo a com’era due anni fa. Purtroppo noi abbiamo pagato un prezzo altissimo in vite umane in proporzione alla zona toccata dal fiume, dove ci sono cinque o sei case e un paio di attività».

Proprio le famiglie e le attività sono il baluardo da preservare per quanto riguarda il piccolo comune di Barbara che deve purtroppo fare i conti con lo spopolamento. Non aiuta la poca partecipazione alla vita pubblica da parte delle persone, “cambiate” in qualche modo dopo il covid. «L’attività calcistica e le rassegne teatrali raccolgono sempre tanta partecipazione – afferma – ma per il resto c’è poca vivacità. La partecipazione politica, dopo il covid, è cambiata molto e i rapporti si sono allentati». Da qui l’appello ai giovani: «Non aspettate il cambiamento, siate voi lo stimolo, partecipate, chiedete. Che poi la strada per fare le cose si trova».

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