Senigallia

III Commissione, a Senigallia si prova a ridurre le tasse; dal governo poche certezze

Sostenere le attività commerciali e i cittadini in difficoltà dopo oltre due mesi di lockdown è il tema su cui sono al lavoro i consiglieri comunali ma non si è trovata la sintesi. Pesa inoltre l'incertezza finanziaria dei comuni: quanti trasferimenti arriveranno dal governo?

I consiglieri della terza commissione riuniti in video conferenza per parlare di ridurre le tasse a imprese e cittadini
I consiglieri della terza commissione riuniti in video conferenza per parlare di ridurre le tasse a imprese e cittadini

SENIGALLIA – Investire le risorse che non sono state utilizzate per i grandi eventi, annullati per il 2020, per ridurre le tasse a imprese e cittadini. È la proposta fatta ieri, 18 maggio, durante la riunione della III Commissione consiliare svoltasi in modalità virtuale e presieduta da Giorgio Sartini (Senigallia Bene Comune) ma che, al momento, non ha sortito effetti per il clima di incertezze normative e finanziarie in cui versano i comuni italiani. E Senigallia non fa eccezione.

A fare la proposta è stato Simeone Sardella. Il consigliere comunale del Partito Democratico puntava all’utilizzo a favore di chi è in difficoltà – dopo oltre due mesi di lockdown – delle risorse che normalmente vengono utilizzate per i grandi eventi come CaterRaduno, Summer Jamboree e altre manifestazioni estive. 

Ma per il momento è difficile capire quanti soldi mancheranno in bilancio e quanti potranno essere investiti a causa dell’incertezza normativa di riferimento: il dirigente alle finanze Laura Filonzi ha spiegato che i comuni non sanno effettivamente quanto ancora riceveranno dal governo per quanto riguarda aiuti e contributi per limitare i danni delle minori entrate da tasse e tributi, multe, parcheggi, occupazione di suolo, tari, tassa di soggiorno e imposta sulla pubblicità. 
Serviranno altri venti giorni almeno per capire come si muoveranno il Ministero dell’economia e il governo. Solo allora potrà essere elaborata una proposta dalla giunta, ragionando assieme agli uffici comunali.

Intanto però c’è stata la riapertura delle attività commerciali, molte delle quali si sono dovute indebitare per poter alzare la serranda dopo settimane di mancati guadagni. E gli imprenditori, coloro che versano il maggior gettito nelle casse comunali, chiedono non solo di ridurre ma di eliminare – del tutto e velocemente – le tasse per quanto riguarda almeno i mesi di inattività.

Sul piatto, spiega Sartini, ci potrebbero essere tra fondi di bilancio e possibili risorse dallo Stato, circa 8-9 milioni di euro, almeno 2 dei quali dovrebbero essere impiegati per la riduzione delle tasse comunali nei confronti delle categorie imprenditoriali e dei cittadini maggiormente in difficoltà. Sul tema lo stesso sindaco Mangialardi si era dimostrato possibilista ma ancora scettico: la causa è proprio nella mancanza di indicazioni certe dal governo centrale.

Dai vari gruppi consiliari sono arrivate più proposte di mozioni e ordini del giorno per far fronte alle criticità economiche delle varie categorie cittadine, ma lo stesso Sartini, presidente di commissione, ha invocato una sintesi tra le varie idee per arrivare in consiglio comunale con una bozza sull’utilizzo delle risorse che possa essere approvata all’unanimità. Vorrebbe cioè evitare lo schieramento politico “a blocchi”. Sintesi su cui si sono mostrati scettici più consiglieri.

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