Senigallia

Chiusura palestre, imprenditrice di Senigallia alla protesta a Montecitorio: «Ci prendono in giro»

«Siamo ormai sul lastrico». Il racconto della protesta che si è svolta ieri a Roma nelle parole di chi ha partecipato: la senigalliese Michela Vicari, imprenditrice del settore sportivo e fitness

Michela Vicari della palestra Iron Man di Senigallia

SENIGALLIA – Anche Michela Vicari, imprenditrice del settore sportivo e fitness, era presente ieri, martedì 6 aprile, durante la protesta a Montecitorio a Roma, per manifestare contro la prolungata chiusura delle attività economiche che sta riducendo sul lastrico centinaia di migliaia di persone.

«C’erano rappresentanti di tutte le categorie commerciali, dai ristoratori ai gestori delle palestre, dagli ambulanti a parrucchieri ed estetisti – spiega Michela che gestisce la palestra assieme al marito, il titolare, Franco Politi noto bodybuilder – tutte persone che sono stanche delle chiusure e della mancanza di veri ristori o sostegni ai settori produttivi».

Durante la protesta a Montecitorio, però, la tensione è aumentata e si sono verificati scontri con la polizia in assetto antisommossa. «Qualche facinoroso si è intrufolato nella manifestazione, ma non c’entra nulla con noi: la maggior parte è gente per bene che protesta in maniera pacifica, perché è un suo diritto costituzionale poterlo fare, contro questa presa in giro continua».

Si riferisce al valzer di aperture e chiusure e agli annunci di contributi che arrivano appena a duemila euro per chi ha perso invece qualche decina di migliaia di euro. «Nonostante la sospensione di alcuni tributi come la tari – continua l’imprenditrice senigalliese – le altre spese continuano ad esserci ma se io non lavoro come faccio a pagare? Io voglio riaprire e per questo ho protestato».

Con il passaggio in fascia arancione, per gli imprenditori delle Marche si apre qualche prospettiva in più: per quanti, come Michela, gestiscono un’attività nel settore sportivo domina però l’incertezza. «Io al momento farò recuperare dei corsi in uno spazio all’aperto, di fronte all’ingresso della mia palestra in via Lorenzo Lotto a Senigallia – afferma – mentre la sala pesi e gli altri spazi all’interno resteranno chiusi. Ovviamente seguendo le regole: gel sanificatori, distanziamento tra i corsisti, mascherine. Non sarà possibile usare gli spogliatoi né entrare nella palestra. Non guadagnerò da questa parziale riapertura anzi, dovrò mettere mano alle mie risorse per pagare gli insegnanti».

Nel frattempo, oltre alla protesta a Montecitorio, l’imprenditrice senigalliese si è data da fare per ottenere due incontri con il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti e il vicesindaco Riccardo Pizzi per parlare della possibilità di sfruttare alcuni spazi verdi comunali in cui far svolgere le attività sportive durante la bella stagione: «Se andrà bene potrò fare qualche lezione ma non sarà come avere la palestra aperta. Le perdite – conclude – sono già molto sostanziose e ciò che arriverà dal governo rappresenta solo uno zero virgola. Una presa in giro».

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