Senigallia

Cava di Arcevia, il Comune ricorre al Tar contro il piano provinciale

Ribadita la netta contrarietà al ripristino delle estrazioni a Monte Sant’Angelo. Il sindaco Perticaroli: «profonda modificazione delle condizioni sociali ed economiche del territorio»

Il consiglio comunale di Arcevia
Il consiglio comunale di Arcevia

ARCEVIA – Il Comune ha presentato ricorso al Tar contro il piano cave della Provincia di Ancona. È la novità comunicata dal sindaco Dario Perticaroli durante l’ultimo consiglio comunale del 30 novembre scorso. Già nelle settimane scorse dalla perla dei monti si erano levate diverse proteste: la variante al piano provinciale delle attività estrattive (Ppae), approvata nel luglio scorso, “riattivava” la cava di Arcevia e nel dibattito era intervenuto persino Gianfranco Pagliarulo. 

Il presidente dell’Anpi nazionale ha fatto sue le perplessità dell’amministrazione comunale arceviese dichiarando la propria contrarietà al ripristino delle estrazioni a Monte Sant’Angelo: un progetto di «dubbia utilità economica» l’aveva definito, che causerebbe «una ferita irrispettosa della memoria locale e nazionale».

Il sindaco Dario Perticaroli ha comunicato  che il 23 novembre è stato presentato al Tar delle Marche il ricorso contro la delibera provinciale sul piano cave: «un atto significativo da parte dell’amministrazione, a tutela del territorio e dei cittadini». Dopo le numerose opposizioni e proteste, ma anche dopo gli appelli a intervenire per bloccare una scelta considerata pericolosa dal primo cittadino, «da Regione e Provincia c’è stato solo silenzio assoluto». Proprio questa non mancanza nella presa di posizione soprattutto da parte regionale, ha spinto l’amministrazione comunale a scegliere la via legale rivolgendosi al tar. 

Troppo nette le modifiche al tessuto sociale ed economico intervenute in questi anni: «profonda modificazione delle condizioni economico-sociali del territorio è intercorsa nei venti anni trascorsi dalla predisposizione del Piano Regionale delle Attività Estrattive e nei diciassette passati dall’adozione del Piano Provinciale – spiega Perticaroli – condizioni che vedono oggi un’importante parte dell’economia locale legata ai valori storici, culturali e ambientali».

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