Senigallia

Carofiglio a “Ventimilarighesottoimari in giallo”

Lo scrittore è atteso questa sera in occasione della penultima giornata della rassegna dedicata al noir. Nella splendida cornice della Rotonda a Mare a Senigallia incontrerà il pubblico per parlare dei suoi libri

La rotonda a mare di Senigallia

SENIGALLIA – È in programma oggi, venerdì 25, la penultima giornata del Festival Ventimilarighesottoimari in Giallo che porterà a Senigallia uno degli scrittori contemporanei più amati e apprezzati sia dal pubblico che dalla critica: Gianrico Carofiglio. L’appuntamento è alle 21,30, alla Rotonda a Mare, Carofiglio presenterà il suo ultimo libro “L’Estate Fredda”, presentato dal critico Valerio Calzolaio.

Il romanzo
È ambientato a Bari, nel maggio del 1992, e vede protagonista il quarantunenne maresciallo Pietro Fenoglio. Grazie a un confidente si viene a sapere che è stato rapito, con richiesta di riscatto, il giovane figlio del capo del clan “Società Nostra”, Nicola Grimaldi, detto il Biondo, o anche Tre Cilindri (per un’insufficienza cardiaca), vicino ai cinquant’anni. Qualche giorno dopo, a seguito di una telefonata anonima, il cadavere del piccolo viene rinvenuto in fondo a un pozzo. È questo il più autobiografico dei romanzi di Gianrico Carofiglio, preciso nelle ricostruzioni storiche e con spunti ripresi da varie vicende realmente accadute, soprattutto quando l’autore era sostituto procuratore a Foggia.

Per lei è la prima volta a Senigallia?
«Si, sono arrivato con un giorno di anticipo ed ho avuto modo di farmi un giro per la città».

Lei ha scritto 18 libri, come mai i lettori si appassionano al genere noir?
«Alcuni miei libri si avvicinano al genere noir, altri no. Credo che i lettori abbiano voglia d’immedesimarsi in una storia avvincente, che li tiene con il fiato sospeso. Storie a volte anche tristi, crude, ma che non fanno parte della loro vita e per questo apprezzate».

Lei è un ex Magistrato, Piernicola Silvis è un ex Questore, entrambi scrivete libri in parte autobiografici…
«Quella di Magistrato, come anche quella di Questore o poliziotto è una professione che ti resta dentro, che ti segna profondamente. Ma che ti fa conoscere alcuni casi nei particolari, ma anche tutto quello che riguarda le indagini. A volte capita che nei miei libri ci sia qualcosa di autobiografico, altre volte no. Ne ho scritti 18, il 19esimo uscirà ad ottobre».

Si sente più Magistrato o scrittore?
«Un ex Magistrato che fa lo scrittore da quattro anni e mezzo. Il Magistrato non è un lavoro a cui ti puoi dedicare non al 100%, devi esserci sempre. Io dopo tanti anni ho deciso di fare lo scrittore».

Tra i suoi libri ce n’è uno che preferisce?
«Non so rispondere, sarebbe come chiedere ad una madre se preferisce un figlio piuttosto che un altro».

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