Senigallia

Caro energia, bolletta raddoppiata per il Comune di Trecastelli

Gas e elettricità in verticale aumento nonostante gli interventi degli anni passati per ridurre i consumi. Sebastianelli: «I nostri sforzi non bastano, servono forti risposte dal ministero»

Marco Sebastianelli
Marco Sebastianelli

TRECASTELLI – Anche i Comuni sono preoccupati per le ripercussioni economiche, sociali e energetiche animate dalle tensioni internazionali. Una situazione che potrebbe anche peggiorare con l’inverno nel caso di uno stop definitivo alle forniture di gas russo. E le conseguenze per Comuni, imprese e famiglie sarebbero molto impattanti. A tal proposito gli enti locali non sono fermi a guardare e ognuno, come può, cerca di far fronte a tale situazione individuando soluzioni per ridurre i consumi e risparmiare risorse economiche che potrebbero divenire aiuti ai cittadini.

“Vittime” per eccellenza saranno l’illuminazione pubblica di piazze, strade e monumenti ma anche il riscaldamento di scuole e uffici pubblici, pur in assenza di una ricetta univoca. Nel senigalliese il costo delle voci energetiche è quasi triplicato, ha detto il sindaco Massimo Olivetti, e anche nelle piccole realtà non si scherza.

«Lo scorso luglio abbiamo approvato una variazione di bilancio per 160mila euro – afferma il sindaco di Trecastelli Marco Sebastianelli – frutto del raddoppio dei costi per l’energia elettrica e il metano. E’ vero che parte di queste risorse sono state stornate, circa 60 mila euro, mentre altri 30 mila arriveranno da nuovi sostegni governativi contro il caro bollette: il problema è che non bastano».

Le spese aumentate gravano sulle economie anche virtuose che avevano accantonato risorse grazie ai precedenti provvedimenti, di fatto annullando ciò che di buono c’era finora. «Noi in passato eravamo intervenuti con altri progetti sull’efficientamento energetico e sulla riduzione dei consumi» dichiara Sebastianelli. «Abbiamo posizionato i pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici come le scuole, applicato il cappotto termico agli edifici, sostituito le luci dell’illuminazione pubblica con i led, installato una pompa di calore in municipio: tutto ciò ha generato risparmi per circa 100 mila euro che purtroppo sono stati subito assorbiti dai nuovi aumenti. Non reggeremo a lungo questa situazione».

Come fare per uscirne? Cosa possono fare i Comuni? «Al momento non stiamo valutando di spegnere una fila di lampioni nelle strade oppure di accenderne alcuni in maniera alternata: so che alcuni comuni lo stanno prendendo in considerazione ma dobbiamo tenere conto anche della sicurezza stradale. Per ora abbiamo optato per accendere un quarto d’ora dopo le luci pubbliche e spegnerle un quarto d’ora prima, ma ovviamente non sono risposte sostanziali».

Per il futuro servono risposte a medio-lungo periodo, puntando ancora di più sulle energie rinnovabili: all’orizzonte potrebbero essere avviati iter per dei parchi fotovoltaici, ma la tempistica non sarà certamente breve. Per fronteggiare subito questa crisi energetica ed economica che si riverserà anche su famiglie e imprese, «servono risposte immediate dal governo, forti e strutturali» conclude Sebastianelli. «Noi stiamo facendo la nostra parte, ma ogni aumento va a sottrarre risorse all’ente per altri interventi sul territorio». A rischio dunque la programmazione dei comuni, tema che verrà portato sul tavolo dell’Anci Marche il prima possibile.

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