Senigallia

PD e Vola Senigallia: «insufficiente» il primo pacchetto di risparmi sull’energia elettrica

Chantal Bomprezzi (Partito Democratico) e Stefania Pagani (Vola Senigallia) sollevano dubbi sull’efficacia delle misure previste ma anche sulla mancata condivisione delle proposte

Mancata cura del verde a Senigallia, estate 2021. Foto da "Sei di Senigallia se..."
Il lungomare di Senigallia

SENIGALLIA – Il mancato coinvolgimento dell’aula consiliare sui provvedimenti contro il caro energia intrapresi dall’amministrazione comunale fa discutere l’opposizione che parla di «provvedimento insufficiente e non condiviso». A denunciare il fatto sono le consigliere Chantal Bomprezzi (Partito Democratico) e Stefania Pagani (Vola Senigallia).

Sono d’accordo le due consigliere sulla necessità di adottare dei provvedimenti per limitare l’aumento dei costi della bolletta comunale per quanto riguarda riscaldamento e illuminazione pubblica. Lo spegnimento dei punti luce è un passo importante per poter raggiungere qualsiasi risultato ma non sufficiente. Così «constatiamo ancora una volta la mancanza totale di coinvolgimento delle opposizioni consiliari. Abbiamo appreso, come sempre, il provvedimento dai giornali. Premesso che siamo ovviamente concordi sul mettere in atto operazioni che vadano nella direzione della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, soprattutto in questo particolare momento storico, un’iniziativa di questo tipo avrebbe dovuto richiedere una discussione ampia».

Dal canto loro le due esponenti della minoranza senigalliese avrebbero voluto e potuto «proporre di fare delle scelte più bilanciate, che non andassero a sacrificare troppo alcune frazioni della città a discapito di altre (come Cesano), posto che tutti i cittadini pagano le tasse. Avremmo potuto suggerire di riflettere bene sul lasciare al buio la camminata adiacente alla spiaggia su tutto il lungomare, considerato quante persone lo frequentano nelle ore serali, ad esempio per fare sport dopo il lavoro, e piuttosto pensare di prevedere un’illuminazione alternata su entrambi i lati della strada (ahimè a quanto pare la sicurezza vale solo quando c’è da piazzare qualche t-red). Avremmo potuto ragionare sull’estendere la proposta ad altre iniziative simili (pensiamo all’utilizzo della luce negli edifici pubblici di competenza comunale)».

Dunque una critica costruttiva a quanto previsto dall’amministrazione comunale con questo primo pacchetto di spegnimento di 450 punti luce su circa 10 mila: il risparmio per le casse comunali dovrebbe attestarsi sui circa 100 mila euro o poco più, il 4,5% della spesa stimata con gli aumenti di circa 1,89 milioni di euro (+ iva al 22%) per la sola illuminazione pubblica. Insufficiente secondo le opposizioni il risultato conseguito, al quale si aggiungerà un altro 2% grazie a un successivo provvedimento ancora in fase di studio.

Ma sul piatto non ci sono solo i dubbi sull’efficacia dell’azione della giunta: c’è più che altro l’atteggiamento dell’amministrazione Olivetti che «continua a dimostrare che il tanto declamato ascolto nei confronti dei cittadini e dei consiglieri comunali di opposizione sia ‘a corrente alterna’» concludono Bomprezzi e Pagani.

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