Senigallia

Carenza di organico, il comitato rilancia l’allarme per l’ospedale di Senigallia

Mancano i medici e altro personale, ma a scatenare la reazione è stata la diffusione dei dati sugli interventi e sull'attività dell'unità di oculistica

L'ospedale di Senigallia
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – Il comitato cittadino a difesa dell’ospedale contesta l’aumento registrato dall’Asur a riguardo dell’attività dell’unità di oculistica dell’Area vasta 2 presso l’ospedale di Senigallia. All’origine della contestazione ci sono proprio i dati diffusi dall’Asur AV2 che parla di interventi cresciuti dal 2016 al 2019.

In una nota si legge: «Aumentati gli interventi rispetto al 2016. Questo nuovo modello, grazie all’impegno del personale medico e paramedico, ha aumentato l’offerta e, per chiarire, si forniscono i seguenti dati. Senigallia: nel 2016 venivano effettuati 1.450 interventi (950 interventi di cataratta, 450 iniezioni intravitreali e 50 altri interventi tra cui interventi di glaucoma); nel 2019 n.1856 interventi di cui la metà interventi di cataratta e glaucoma e l’altra metà iniezioni intravitreali».

«Leggendoli bene – intervengono dal comitato a difesa dell’ospedale – si vede che gli interventi cataratta e glaucoma nel 2016 erano 1000, ora nel 2019, dopo tre anni, sono 925, quindi meno. Poiché sembrerebbe invece che fino al 2015, quando il primario di oculistica era a Senigallia e non a Fabriano come ora, il totale delle prestazioni fosse oltre le 3.000 ecco che ci viene da esclamare: ma che conti fanno?».

Secondo il comitato, inoltre, l’Asur Marche-AV2 non avrebbe reintegrato del tutto il personale mancante, con evidenti disagi per l’utenza alle prese solo con il risultato del depotenziamento: «Tutti, anche i muri, sanno di medici mancanti al pronto soccorso ormai al collasso, soprattutto nei mesi estivi; di tecnici non sostituiti al laboratorio analisi che ha ridotto e di molto il numero degli esami rispetto agli anni precedenti; della radiologia senza un referente di reparto; del declassamento dell’oncologia senza due medici salvo la promessa disattesa di Volpini di recuperarli; dell’otorino anch’esso senza referente che però guarda caso fa più prestazioni di Jesi e Fabriano; della fisioterapia senza più facente funzione e con un numero ridotto di terapisti; della cardiologia con soli otto medici quando ne occorrerebbero 12… e potremmo continuare a lungo».

Un’urgenza oculistica che si verificasse di notte o nel fine settimana non verrebbe gestita a Senigallia ma inviata all’ospedale di Fabriano «per carenza di risorse mediche. È mai possibile che la nostra città non abbia sempre la guardia medica notturna di oculistica o un medico disponibile sul posto nel fine settimana?» si domandano i referenti del comitato senigalliese, che aggiungono carne al fuoco: «Sulla reperibilità medica notturna anche i sindacati hanno già fatto due esposti alla Procura della Repubblica di Ancona per cui attendono i risultati. Il Comitato è sempre pronto comunque ad un confronto qualora ci si voglia confrontare nel merito».

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