Senigallia

Carcassa di delfino rinvenuta sulla spiaggia di Senigallia

Sesto ritrovamento sul litorale senigalliese di animali deceduti: oltre al tursiope, nei giorni scorsi erano tornate a riva senza vita diverse tartarughe marine

La carcassa di delfino rinvenuta sulla spiaggia di Senigallia
La carcassa di delfino rinvenuta sulla spiaggia di Senigallia

SENIGALLIA – Non solo tartarughe marine. Anche un delfino è stato trovato senza vita sulla spiaggia di levante di Senigallia. Il ritrovamento è avvenuto stamattina, quando alcuni cittadini hanno segnalato la presenza dell’animale morto sul lungomare Leonardo da Vinci.

Il delfino è stato portato a riva dalle forti correnti dei giorni scorsi ed è stato spiaggiato all’altezza del ristorante “da Bano”, sul litorale sud di Senigallia. Sul posto sono giunti uomini e donne della Guardia Costiera di Senigallia, in collaborazione con il personale veterinario dell’Asur Marche – Area vasta 2, ma per l’animale purtroppo non c’era nulla da fare: era già morto da tempo.

Proprio l’avanzato stato di decomposizione non ha permesso di stabilire con precisione le cause del decesso che si pensa sia avvenuto per motivi naturali e che solo le mareggiate degli ultimi giorni abbiamo portato a riva. Il delfino, un cetaceo della specie “tursiope”, era lungo circa 3 metri del peso stimato di un paio di quintali (ma secondo l’American cetacean society possono arrivare anche a oltre 4 metri e 650 kg). Dopo i rilievi antropometrici, la carcassa è stata avviata a smaltimento.

Il ritrovamento del delfino tursiope segue di un giorno quello di altre due tartarughe marine della specie Caretta-Caretta, ma in realtà gli spiaggiamenti sono già cinque in meno di due settimane. Non è stata identificata una causa di questi decessi, perché gli animali vengono rinvenuti sulla spiaggia già in avanzato stato di decomposizione che impedisce la definizione di alcuni parametri.

La tartaruga marina rinvenuta sulla spiaggia di Senigallia
La tartaruga marina rinvenuta sulla spiaggia di Senigallia

Probabilmente, sostiene il comandante della Guardia Costiera di Senigallia Eugenio My, sono decessi avvenuti tempo fa, forse addirittura in estate e che solo grazie alle forti mareggiate è stato possibile “restituire” le carcasse depositate sul fondo del mare Adriatico.

I parametri vengono comunque inseriti in una banca dati gestita dal Reparto Ambientale Marittimo del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, presso il Ministero dell’Ambiente, per il monitoraggio del fenomeno.

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