Senigallia

Canafoglia commissario della fondazione Città di Senigallia, le reazioni

L'ex sindaco: «Difficile creare una situazione più imbarazzante di questa, eppure la giunta Acquaroli c’è riuscita». Il consigliere di Amo Senigallia: «L’incarico a un presidente dimissionario senza progetti»

Corrado Canafoglia
Corrado Canafoglia

SENIGALLIA – Arriva dalla giunta regionale l’ultimo atto sulla fondazione “Città di Senigallia” ed è il commissariamento dell’ente socio-assistenziale privato a finalità pubbliche che gestisce la residenza protetta per anziani. Il provvedimento, con cui di fatto il consiglio comunale perde qualsiasi controllo sulla realtà nota anche come ex Irab, ha individuato l’avvocato Canafoglia e la decisione ha sollevato più d’una perplessità.

Si tratta infatti della stessa persona che guidava il cda dimissionario ad agosto 2021, nominato appena sei mesi prima ed era candidato proprio a sostegno di Francesco Acquaroli alle scorse elezioni regionali. La cosa non è passata inosservata.

A rivolgersi alla Regione era stato il consiglio comunale senigalliese con una proposta di delibera della maggioranza, mentre l’opposizione chiedeva compatta la nomina di un nuovo cda ritenendo che sia dell’assise civica e non della giunta regionale la competenza su tale materia. Da tempo si attendeva tale nomina, dato che la delibera consiliare di trasmettere gli atti alla giunta Acquaroli è dell’8 novembre scorso: ci sono voluti però quasi quattro mesi prima che venisse presa la decisione, nonostante gli appelli della minoranza senigalliese, a cui si sono affiancati il consigliere di maggioranza Luigi Rebecchini (Forza Italia) e l’ex sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi. 

Lo stesso capogruppo Pd in consiglio regionale è intervenuto duramente sulla nomina di Canafoglia: «La stessa persona che aveva descritto come catastrofica la situazione della fondazione Città di Senigallia, al punto di dimettersi perché non in grado di gestirla, è la stessa che la Regione Marche ha reincaricato in qualità di commissario straordinario. Era davvero difficile creare una situazione più imbarazzante di questa, eppure la giunta Acquaroli c’è riuscita». Secondo Mangialardi Canafoglia avrebbe mistificato la realtà dei fatti per «denigrare il lavoro del precedente presidente Michelangelo Guzzonato», creando relazioni «ad arte»; da qui la critica alla Regione: «questa nomina è una pura testimonianza di arroganza e di mancanza di rispetto nei confronti della città, dei lavoratori della fondazione e degli ospiti della rsa». Finora non sono stati finanziati i 20 posti letto rsa convenzionati né è stata convenzionata la fondazione per il modello assistenziale delle cure intermedie, uno dei motivi delle problematiche sanitarie dell’ente. 

Dubbi sono stati espressi anche dal consigliere di minoranza Gennaro Campanile: «L’incarico della Regione ad un presidente dimissionario senza progetti e solo a sei mesi dalla nomina, sembra più una scelta politica che una scelta tecnica, Canafoglia è stato candidato in regione per una lista in sostegno ad Acquaroli».

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