Senigallia

L’ipotesi Campanile piace alla Lega ma non agli altri del centrodestra di Senigallia

In vista delle elezioni, dopo il diniego di Olivetti, si cerca un altro candidato a sindaco, ma Fratelli d’Italia, Unione Civica e Forza Italia hanno subito bocciato l’idea dell'ex assessore Pd

Gennaro Campanile
Gennaro Campanile

SENIGALLIA – Dopo il diniego di Massimo Olivetti a rappresentare il centrodestra alle prossime elezioni comunali, la coalizione alternativa all’attuale maggioranza rischia di sfasciarsi. Tra chi propende ora per un candidato ben preciso e chi si affaccia a dialogare con altri interlocutori per scandagliare nuove strade, c’è un’alta probabilità che la compattezza appena trovata si disperda velocemente. Sotto la lente d’ingrandimento i movimenti della Lega.

Da tempo si vocifera infatti che ci sia una volontà del direttivo locale del carroccio di pesare maggiormente sulla coalizione composta in coabitazione con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione civica e La civica. La lega, inoltre, è quasi l’unica realtà forte che potrebbe, spinta dal consenso verso il simbolo e verso Salvini, anche correre da sola. Ed è proprio questa l’ipotesi che le altre forze politiche vorrebbero evitare.

Mentre Olivetti era il candidato che metteva tutti d’accordo, essendo un moderato ma soprattutto avendo già avuto un’esperienza amministrativa come sindaco di Ostra, gli altri nomi in ballo trovano ancora resistenze varie. Tra i papabili ci sono Roberto Paradisi, Luigi Rebecchini, Alan Canestrari, Riccardo Pizzi, Massimo Bello e Corrado Canafoglia. Ma all’orizzonte spunta il dialogo tra la Lega e l’ex assessore Pd Gennaro Campanile.

L’ipotesi che il carroccio possa in qualche modo avere delle mire sull’esponente del centrosinistra – uscito dal Pd perché non trovava spazio e per via delle critiche rivoltegli in sede di unione comunale – fa storcere però il naso a molti: da Fratelli d’Italia è stato bollato subito come “inciucio”, mentre sono note le posizioni di Paradisi in aperto contrasto con Campanile. Dunque, se questa strada venisse percorsa, probabilmente sarebbe solo la Lega a farlo, mettendo a repentaglio quell’unità d’intenti faticosamente trovata dopo quattro mesi di dialogo.

A tal proposito gli esponenti della coalizione hanno firmato una nota congiunta – ad eccezione de La Civica – in cui si ribadisce la «ferrea volontà di costruire una proposta di reale alternanza dopo decenni di amministrazioni a senso unico. A tale proposito, Forza Italia, Fratelli d’Italia ed Unione Civica hanno stretto un solido patto che passa per punti programmatici fondanti (tra cui la riduzione delle imposte, il taglio delle spese, l’avvio di una liberalizzazione nel campo edilizio, la previsione di un piano di investimenti per la messa a norma di scuole e impianti sportivi, la trasparenza e l’imparzialità nell’affidamento degli incarichi …). Punti di assoluta discontinuità con il passato per cui è bene chiarire, fin da subito, che non vi è spazio alcuno per cercare in sordina patti sotterranei e ambigui con chi ha (mal)governato Senigallia insieme al Pd per oltre 10 anni, salvo oggi proporsi quale fasulla alternativa dopo esserne stato parte integrante».

«Ci appelliamo – concludono Anna Bernardini e Alan Canestrari (Forza Italia), Massimo Bello e Marcello Liverani (FdI), Roberto Paradisi e Luigi Rebecchini (Unione Civica) – per questo motivo ai vertici provinciali e ai militanti della Lega, forza importante e autorevole del centrodestra, affinché intervengano immediatamente sul loro referente locale che ha deciso unilateralmente di sfilarsi dal tavolo elettorale faticosamente riunito alla ricerca di inaccettabili contatti a sinistra prendendo le distanze da tutto il centrodestra dopo mesi di incontri e tentativi di sintesi». 

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