Senigallia

Senigallia, Campanile attacca la giunta tra promesse non mantenute e propaganda

Non solo sui temi della sanità e della sicurezza. «Ma è risaputo che la mancanza di visione strategica è la cifra dell’Amministrazione Olivetti che più la contraddistingue»

SENIGALLIA – Sanità e sicurezza. Su questi due temi «cavalcati dalla destra senigalliese nell’ultima tornata elettorale comunale contribuendo alla vittoria» torna a battere il consigliere comunale Gennaro Campanile, sferzando il centrodestra a essere più incisivo senza perdere troppo tempo nella solita propaganda.

«Sul primo punto sappiamo tutti come è andata a finire, con peggioramento e tante promesse ancora non mantenute – dichiara il capogruppo di Amo Senigallia -. Se dirà ora che il Comune non può fare nulla ma questo era vero anche quattro anni fa. Più e più volte abbiamo chiesto pubblicamente al Sindaco Olivetti di fare massa critica unendo tutte le componenti politiche e civili presenti sul territorio. Non ha fatto nulla e non ha mai rivendicato di averlo fatto. Sulla sicurezza si dirà che è compito della Polizia e dei Carabinieri e che il Sindaco non ha poteri. Se è vero oggi lo era anche quattro anni fa, eppure le trombe hanno suonato ai quattro venti. Il fatto è che l’Amministrazione Olivetti ha dimostrato di non sapere che cosa fare nonostante uno dei primi atti sia stato quello di nominare un consulente di settore. Di concreto sono state fatte due solo cose: le inferriate sulla scalinata di accesso al Municipio (impedendo agli adolescenti di incontrasi lì come era consuetudine) ed i cancelli di accesso alle banchine del porto (inutili perché scavalcabili lateralmente senza sforzo)».

Campanile attacca in primis il sindaco reo di essere «succube» di Lega e Fratelli d’Italia, per poi provare ad avanzare alcune proposte, come il “vigile di quartiere”. «Si sarebbe potuto istituire la figura del Vigile di Quartiere (altro che le ipotizzate ronde, magari riconoscibili dalla camicia nera della divisa, che sono rimaste solo slogan per nostra fortuna). Si poteva rendere maggiormente visibili sul territorio gli agenti della Polizia Municipale che, tra l’altro, avrebbero potuto segnalare all’Amministrazione parecchie delle magagne denunciate dai cittadini. Si potevano installare e rendere operative le famose 200 telecamere annunciate a gran voce, soluzione triste e cupa ma di soddisfazione popolare».

Ma sicurezza significa anche altro. E anche qui Campanile snocciola proposte: «Il Comune avrebbe potuto istituire le isole scolastiche, pretendere che il fornitore della fibra chiudesse i 40 Km di tracce sulle strade tappate provvisoriamente da anni, istituire le case avanzate (traduzione dall’inglese di “Advance space line” o “bike-box”, quello spazio ai semafori da utilizzare dalle biciclette per partire per prime all’accensione del verde) nei pochi incroci semaforizzati esistenti, realizzare le rotatorie indifferibili (accesso cimitero, incrocio Corinaldese/Arceviese), installare un impianto fonico di allarme nelle zone rosse, creare le condizioni per ripristinare la punzonatrice del codice fiscale nei telai delle bici, sistemare i marciapiedi nei punti impossibili da superare per chi ha difficoltà di deambulazione, rifare l’asfaltatura dove più era necessario (non sempre è stato fatto)».

Proposte di facile realizzazione e costi minimi, spiega ancora l’ex assessore, soprattutto in un periodo di forti finanziamenti dall’Europa e dallo Stato. L’accusa rimane quella già affermata in aula: la giunta e il sindaco navigherebbero a vista, senza però tenere nella giusta considerazione la visione generale di dove si sta andando e come. «Ma è risaputo che la mancanza di visione strategica è la cifra dell’Amministrazione Olivetti che più la contraddistingue» conclude Campanile.