Senigallia

Campagna antisemita, la foto di Quilly diventa virale

La sua foto è stata pubblicata dal sito del quotidiano Repubblica. Per il senigalliese non è la prima volta, il suo volto era già stato protagonista sul web da Repubblica anche durante altre campagne di sensibilizzazione

Simone Quilly Tranquilli, il 49enne senigalliese
Simone Quilly Tranquilli, il 49enne senigalliese

SENIGALLIA- È sempre lui, Simone “Quilly” Tranquilli, il 49enne senigalliese che riesce a fare impazzire il web da dietro il bancone della sua edicola di via Raffaello Sanzio. Oggi ha aderito alla campagna “Siamo tutti un po’ Anna Frank”, una sorta di provocazione lanciata attraverso un editoriale da Mario Calabresi, direttore di Repubblica.  Lunedì la foto della giovane, che con il suo diario ha raccontato uno dei momenti più bui della storia, è stata utilizzata da un gruppo di ultrà della Lazio per “infamare” i tifosi della Roma. Il popolo del web si è indignato e in tanti si sono mobilitati, utilizzando come hashtag, il titolo dell’editoriale: “Siamo tutti un po’ Anna Frank”.

Sul sito web del quotidiano, tra le foto pubblicate c’è anche quella di Quilly: «Me la sono fatta perchè tutte le mattine faccio la diretta Locandine dal negozio e volevo lanciare un messaggio di condanna per questo gesto che ritengo ripugnante -ha commentato – Ormai si lasciano passare troppi comportamenti, a mio avviso, intollerabili. Ma non solo negli ambienti ultrà. Basta andare in un bar, per strada, nei mercati, nei luoghi di lavoro per trovare un Anna Frank nei panni di un migrante, di un diverso, di un debole, di un ultimo. Ci sono atteggiamenti discriminatori ad ogni angolo. Qui però c’è di più. C’è lo scherno nei confronti di un genocidio che ha coinvolto donne, uomini, bambini. Bambini come Anna Frank uccisa dalla follia nazista in un campo di sterminio a pochi giorni dalla fine della guerra. Ho fatto questa foto perchè ognuno di noi dovrebbe prendere le distanze da gesti come questi per quello che può. So di avere una certa visibilità, anche se a livello cittadino e quindi ho ritagliato questa foto che ritengo significativa e l’ho appuntata sulla mia felpa durante la diretta e poi ho postato la foto sui miei profili social. Bene ha fatto anche la Lazio a prendere le distanze da questa frangia becera dei suoi tifosi e sottoscrivo in pieno la scelta dei biancazzurri di giocare la prossima partita con le magliette di Anna sulla divisa».

In passato la sua foto, sempre legata a campagne di sensibilizzazione, era già finita sul sito di Repubblica. Un edicolante 2.0, la sua diretta sulle locandine dei giornali locali riceve ogni giorno centinaia di condivisioni.

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