Senigallia

Boom di contagi a Senigallia: «Cosa aspettano il sindaco e la Regione a muoversi?»

Oltre 800 persone in quarantena, centinaia di positivi in tutta la città e focolai sparsi nelle varie scuole: Mangialardi attacca Acquaroli e Saltamartini, Romano punta il dito su Olivetti

Il servizio di tamponi "drive through" allestito dall'Asur al parcheggio dello stadio comunale Bianchelli di Senigallia
Il servizio di tamponi "drive through" allestito dall'Asur al parcheggio dello stadio comunale Bianchelli di Senigallia

SENIGALLIA – Su oltre 380 persone positive – parte delle 840 quarantene solo in città, dato di oggi 8 dicembre fornito dalla Regione – più di 150 sono studenti. E i numeri continuano a crescere giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. A inizio mese erano 644 le quarantene di cui 228 positivi. Un boom di contagi da covid che fa di Senigallia una delle città più a rischio dell’intera regione e per questo la politica è tornata a occuparsi della questione pandemica sia a livello regionale che locale. Con più d’una perplessità.

Dal consiglio regionale infatti il capogruppo dem Maurizio Mangialardi chiede un capillare monitoraggio tra gli studenti per tracciare i contagi ed eventualmente procedere a chiusure mirate al fine di prevenire provvedimenti più pesanti nel bel mezzo delle festività natalizie. Una proposta caduta però nel vuoto dato che l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha comunicato che palazzo Raffaello attenderà i prossimi giorni prima di valutare eventuali provvedimenti. «Una decisione che non esito a definire grave e incomprensibile», dato che «l’epicentro del contagio si trova nelle scuole e comunque laddove si svolgono attività giovanili. Non si comprende perché la giunta regionale non si attivi come da me proposto. È evidente che non sono in grado di intervenire. Che sia incompetenza o un ostentato disinteresse nei confronti di Senigallia poco importa. Il rischio, purtroppo molto concreto, è che nei prossimi giorni si verifichi un ulteriore aumento dei positivi nella nostra città, con conseguenze negative sulla salute dei cittadini e sulle attività economiche».

Ma anche a livello locale la critica è la stessa: «Cosa altro bisogna aspettare per prendere delle misure? Il Sindaco smetta di fare l’equilibrista e si dia una mossa» interviene il capogruppo del Pd cittadino Dario Romano. «Invece di ignorare il problema, o sottovalutarlo, forse è arrivato il momento che il Sindaco e l’amministrazione comunale si diano da fare per propria competenza e chiedano alla Regione Marche di attivarsi per attenzionare ciò che sta avvenendo a Senigallia. La situazione non è più sostenibile e se non si pongono in essere dei correttivi – uno può essere l’ordinanza sulle mascherine all’aperto nelle zone dove c’è maggiore assembramento o nelle ore più affollate -, rischiamo di peggiorare ulteriormente la situazione».

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