Senigallia

Bilancio, sanità, pari opportunità e trasparenza: torna in aula il consiglio comunale di Senigallia

All'ordine del giorno della seduta di giovedì 30 ci saranno anche la trasparenza sulla gestione dell'ostello comunale da parte Uisp e il regolamento per la difesa in giudizio del Comune di Senigallia

L'aula per le sedute del Consiglio comunale di Senigallia
L'aula per le sedute del Consiglio comunale di Senigallia

SENIGALLIA – Si parlerà di bilancio, sanità, incarichi legali, protezione civile, pari opportunità e trasparenza durante i lavori consiliari che si terranno giovedì 30 novembre. Alle ore 15:30 è stato fissato infatti l’inizio della nuova seduta del consiglio comunale di Senigallia, come disposto dal presidente Dario Romano, in cui si tratteranno diversi argomenti, anticipati da interpellanze e interrogazioni.

Ma il clou della seduta del consiglio comunale sono l’approvazione del documento unico di programmazione (Dup) 2018/2020, la discussione della variazione di bilancio di previsione finanziario armonizzato 2017/2019, il regolamento per il conferimento degli incarichi agli avvocati del libero foro per la rappresentanza e la difesa in giudizio del Comune di Senigallia appena licenziato dalla commissione, la revoca della concessione gratuita alla Uisp dell’ostello comunale (e il conseguente avvio di una gara d’appalto), le pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche, nonché la risoluzione della situazione dell’unità operativa di terapia intensiva cardiologica.

Proprio su quest’ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale si sono pronunciate più volte le consigliere del Movimento 5 Stelle di Senigallia Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli.

«La vicenda dell’UTIC di Senigallia è ancora tutta da chiarire e il reparto, assieme alla salute dei cittadini, non è assolutamente al sicuro». Sono state chieste la sospensione prima e l’annullamento poi di quanto deliberato dall’Asur con la determina 361/2017, ma «tale sospensione (né tanto meno l’annullamento, Ndr) non è mai stata ratificata sulla carta, ma solo a voce e, come tutti sanno, verba volant» dichiarano le due esponenti grilline.

L’Utic dell’ospedale di Senigallia non è solamente appropriata in termini di livello e qualità del servizio, al contrario di altre come rendono noto le consigliere M5S, ma anche in termini di popolazione servita. C’è infatti il nodo dell’elevato numero di persone e del notevole bacino di utenza che verrebbe danneggiato da una chiusura apparentemente immotivata.
Immotivata perché «la norma contenuta nel Decreto Balduzzi va applicata obbligatoriamente solo dalle regioni commissariate in tema di sanità, e le Marche non sono tra queste».

È una domanda ancora senza risposta quella che le due consigliere del Movimento 5 Stelle di Senigallia pongono ai responsabili della scelta di chiudere o rimodulare l’Utic e ai politici cittadini non solo all’interno del consiglio comunale: «quanto tempo perderà il malcapitato cittadino con evento cardiaco acuto prima di poter raggiungere, in ambulanza, l’ospedale di Jesi (27 km, percorrenza media 38 minuti) o Fabriano (80 km, percorrenza media comunque superiore a un’ora)?».

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