Senigallia

Beach cross, il Pd Senigallia critica la giunta Olivetti

Secondo i Dem, che diedero il via alla sperimentazione nel 2018, si tratta di «un errore sotto tanti punti di vista: dalle conseguenze ambientali al disagio sulla viabilità e sulla qualità di vita dei residenti»

Motocross sulla spiaggia di Senigallia
Motocross sulla spiaggia di Senigallia

SENIGALLIA – Non cessa di far discutere l’evento del motocross in spiaggia. A sollevare altre polemiche è il Partito Democratico Senigallia che commenta come sia stato un grave «errore» dell’attuale giunta replicare l’iniziativa del beach cross, organizzata sulla spiaggia di velluto del lungomare Mameli in chiave sperimentale proprio dall’amministrazione comunale targato Pd.

«L’idea era quella di ragionare in ottica di destagionalizzazione, cercando di capire se ci potesse essere margine per qualcosa che attirasse turisti, sportivi, cittadini e appassionati. Fu però evidente che un’analisi costi/benefici dava risultati nettamente negativi» spiegano i Dem di Senigallia specificando anche che la durata era di un solo weekend. 

Per questo motivo, continuano, «nel programma elettorale del 2020 della coalizione di centrosinistra avevamo scritto che avremmo rivalutato seriamente questa tipologia di eventi, partendo dalla valutazione del loro impatto ambientale, dalla condivisione della decisione con associazioni e residenti, oltre che in ultima istanza dall’indotto economico e turistico». 

La scelta dell’amministrazione Olivetti, invece, è stata quella di prolungare l’evento per un intero mese – anche di più se si considerano i lavori con le ruspe in spiaggia – a cavallo tra gennaio e febbraio. «Un errore sotto tanti punti di vista, a partire dalle conseguenze ambientali, per arrivare al disagio sulla viabilità e sulla qualità di vita dei residenti, fino alla totale mancanza di condivisione con associazioni e cittadini. Si è voluto portare avanti a tutti i costi un’iniziativa che, purtroppo, ha poco valore aggiunto ed elevati costi sociali e ambientali».

Proprio l’ambiente torna quindi al centro del dibattito politico: «non è qualcosa da utilizzare indiscriminatamente a proprio uso e consumo; è un bene comune che va conosciuto, tutelato, manutenuto e ripristinato nella sua condizione originaria, se necessario. Ci auguriamo che tale evento non si svolga più».

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