Senigallia

Batterio sospetto nell’allevamento di cani: «In attesa delle analisi non lavoriamo da due mesi»

Bloccata la vendita e la movimentazione dei cani fino a che non verrà accertata la presenza o meno della Brucella Canis. Nel frattempo la realtà con sede a Trecastelli è in difficoltà: il racconto dei titolari

Alcuni cuccioli dell'allevamento di cani a Trecastelli (Foto: Itshow Kennel)
Alcuni cuccioli dell'allevamento di cani a Trecastelli (Foto: Itshow Kennel)

TRECASTELLI – Attività ferma da due mesi in attesa di alcune analisi su un batterio e l’allevamento di cani Itshows Kennel a Trecastelli è in difficoltà. La vendita dei cuccioli a quattro zampe è bloccata da giugno e, senza entrate, l’allevamento che conta quasi 600 cani tra chihuahua, spitz e barboncini, non sa come andare avanti. Marianna Fraboni, figlia della proprietaria Olga Fraboni, ci ha spiegato la situazione.

«Due mesi fa una nostra cagnetta ha abortito – racconta – così abbiamo deciso di fare dei test di accertamento per capire che cosa fosse successo. La veterinaria ha richiesto dei test specifici per batteri che solitamente in Italia non esistono e su un feto è stata trovata la Brucella Canis. Non si tratta di una zoonosi confermata, nel nostro Paese non c’è mai stato un caso certo di trasmissione all’uomo, forse in tutto il mondo se ne è verificato uno».

Per impedire l’eventuale diffusione della malattia infettiva agli animali e all’uomo, il sindaco di Trecastelli, Marco Sebastianelli, ha emesso delle ordinanze imponendo all’allevamento di cani vincoli sanitari cautelativi in vigore fino alla conclusione degli accertamenti da parte del Servizio Sanità Animale dell’Asur.

«A giugno ci è stata bloccata la vendita e la movimentazione dei cani in attesa di esami, prelievi e controlli per capire la presenza o meno di questo batterio. Siamo stati lasciati al nostro destino. A fine luglio finalmente l’Asur è venuta a fare i prelievi a tutti i cani. Ci hanno detto che la risposta sarebbe arrivata in 4-5 giorni – si sfoga Marianna Fraboni – e invece ad oggi ancora non ci è stato comunicato nulla».

«Da due mesi siamo senza entrate e dobbiamo mantenere i cani che nel frattempo crescono così come le spese. Vogliamo sapere – continua – se ci sono dei casi positivi così da poter intervenire immediatamente. Non si sa se la Brucella Canis è trasmissibile all’uomo ma se ritengono questa infezione così grave da bloccare l’allevamento perché ci hanno fatto aspettare due mesi prima di fare i test? Siamo chiusi da giugno e non abbiamo avuto un aiuto economico da nessuno. Siamo preoccupati per i nostri cani».

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