Senigallia

Coach Stefano Foglietti è soddisfatto della sua Goldengas

Quarto successo consecutivo per i senigalliesi che si stagliano al secondo posto in classifica dopo la vittoria casalinga contro la Globo Campli. «Tutti hanno portato il loro mattoncino alla causa e questo mi fa molto piacere», le parole del tecnico pesarese

Stefano Foglietti
Stefano Foglietti

SENIGALLIA – La Goldengas ha servito il poker, quarto successo consecutivo che regala un posto di prestigio nei piani alti della classifica di questo girone C di Serie B, nonostante un avvio non brillantissimo per i bianco rossi.

Fautore di questa metamorfosi coach Stefano Foglietti che elogia i suoi ragazzi dopo la splendida vittoria casalinga contro la lanciatissima Globo Campli.

Coach, un’ottima Goldengas, ma si aspettava un Campli così remissivo?
«Credo che il merito di questa vittoria sia anche nostro, non dimentichiamo che Campli veniva da alcune importanti vittorie di fila, erano secondi in solitaria quindi non un momento facile per affrontarli. Siamo stati bravi a farci trovare pronti, ho visto la giusta intensità e tanta aggressività per lunghi tratti della gara».

Il processo di crescita della Goldengas sta procedendo al meglio quindi?
«Mi fa piacere constatare che stiamo migliorando di settimana in settimana sotto certi aspetti sui quali abbiamo lavorato duramente dopo le prime sconfitte».

Tante conferme per i titolari, ma anche i ragazzi della panchina hanno ben figurato contro Campli…
«Tortù e Paparella fanno sempre la loro parte egregiamente, è sotto gli occhi di tutti, Giampieri è sempre più una sicurezza, Bertoni è entrato ed in pochi minuti ha piazzato il break decisivo. Ricci è un altro giocatore che ha fatto bene la sua parte ed anche Brighi si è sbattuto parecchio».

A proposito di Brighi, questa veste da playmaker non ci dispiace…
«Per me è un play, un ottimo portatore di palla che, anche in questo ruolo, sa essere un’ottima alternativa a Giacomini che spesso è chiamato agli straordinari in difesa: basti pensare che ha ben contenuto giocatori del calibro di Gialloreto, Bonfiglio e Burini».

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