Senigallia

Balli e assembramenti senza mascherine: chiuso un locale a Senigallia

Gli agenti della polizia locale hanno riscontrato durante il sopralluogo che «le più elementari norme di sicurezza anticontagio erano state disattese»: scattano i provvedimenti

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La Polizia locale di Senigallia

SENIGALLIA – Musica, balli e assembramenti senza mascherine. Per questo motivo è stato chiuso un locale del lungomare centrale di Senigallia. Il sopralluogo è avvenuto nella notte tra sabato 4 e domenica 5 settembre, quando il personale della Polizia Locale, in collaborazione con il personale della divisione polizia amministrativa della Questura di Ancona, ha effettuato un controllo sul rispetto delle norme anti covid nei pubblici esercizi della città.

I vari sopralluoghi effettuati hanno portato ad individuare un pubblico esercizio, nei pressi della Rotonda, si legge in una nota della polizia locale, dove «le più elementari norme di sicurezza anticontagio erano state disattese». In particolare gli agenti hanno visto che nelle pertinenze del locale all’aperto gli avventori ballavano indisturbati con musica diffusa da un dj, oltre a non rispettare il divieto di affollamento e a non indossare le mascherine. Questi dispositivi sono obbligatori anche nei luoghi all’aperto quando non è possibile rispettare (o garantire) il distanziamento. 

A seguito della violazione riscontrata, il primo provvedimento è stato quello dello stop alla musica per fermare ciò che aveva “causato” il ballo con assembramento senza mascherine, seguito poi dalla sanzione ai titolare per 400 euro e infine dalla chiusura provvisoria del locale per cinque giorni, dunque fino giovedì 9 settembre compreso.

I provvedimenti riaccendono una polemica mai sopita, quella sui controlli circa gli avventori che si avvicinano al locale e che, in maniera autonoma, si mettono a ballare. Secondo i gestori è impossibile controllare anche chi passeggia e, attirato dalla musica, poi si ferma anche sul marciapiede e inizia a ballare; in molte occasioni, il problema nasce invece nelle aree di competenza dei locali, lasciando quindi ai gestori la patata bollente dei controlli che la polizia locale ha riscontrato essere assenti.

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