SENIGALLIA – All’ex sindaco e parlamentare Giuseppe Orciari, recentemente scomparso, sarà intitolata mercoledì 2 giugno l’aula consiliare della residenza municipale. Dopo l’annuncio e lo slittamento delle celebrazioni inizialmente previste per il 25 aprile scorso, finalmente la sala dove si svolge il consiglio e simbolo della democrazia cittadina sarà intitolata all’esponente politico di rilievo del socialismo locale, regionale e italiano morto lo scorso 6 febbraio all’età di 97 anni.
Ad annunciarlo sono il sindaco Massimo Olivetti e il presidente del consiglio comunale Massimo Bello: «Giuseppe Orciari è stato un protagonista vero, serio, preparato e lungimirante della politica italiana, sia a livello locale che nazionale. Con lui Senigallia ha conosciuto sviluppo, crescita e concretezza. L’onorevole Orciari, da sindaco e da parlamentare, ha scritto pagine importanti e straordinarie della storia di Senigallia e della nazione. Ecco perché abbiamo deciso che l’aula consiliare della nostra città porti per sempre il suo nome».
L’intitolazione della sala consiliare avverrà mercoledì 2 giugno, festa della Repubblica, alle ore 10,30. Saranno presenti, oltre ai familiari dell’on. Giuseppe Orciari e alle autorità civili, religiose e militari, il presidente dell’assemblea legislativa delle Marche Dino Latini, il vescovo di Senigallia Franco Manenti, Angelo Tiraboschi e Franco Trappoli, già parlamentari del PSI, una delegazione del PSI di Senigallia, il sindaco di Fano Massimo Seri, già segretario regionale del PSI.
Sarà, per le norme anti-covid in vigore, un’iniziativa a porte chiuse, con la possibilità di seguirla in diretta streaming sul sito istituzionale www.comune.senigallia.an.it.
L’intitolazione a Giuseppe Orciari
Giuseppe Orciari fu eletto consigliere comunale nel 1946: da lì è iniziata la sua storia politica che l’ha visto per quasi mezzo secolo impegnato per la propria città e comunità. Vicesindaco nel 1948, fu assessore dal 1949 al 1964 nelle giunte presiedute dal sindaco Zavatti, gli anni della ricostruzione post bellica, per poi ricoprire dal 1964 al 1983 l’incarico di sindaco della città; in quell’anno divenne senatore poi nel 1987 fu deputato sempre nel PSI. Dopo l’esperienza parlamentare, fino al 1999, è tornato a sedere sugli scranni del consiglio comunale, in quella sala che ora gli viene intitolata in quanto figura di alto rilievo politico e sociale per la città e per il paese intero, unanimemente riconosciuta.
Dal 2016 era presidente onorario dell’ANPI di Senigallia. Proprio dalla sezione locale lo ricordano come un convinto antifascista, che rifiutò di arruolarsi nell’esercito della repubblica di Salò promossa da Mussolini col sostegno di Hitler. «Disobbedire in quel frangente avrebbe potuto costargli la vita, essendo i fascisti sempre più animati da spirito vendicativo. Il giovane Orciari rispose prima di tutto alla sua coscienza e decise di disertare. Scelse di stare dalla parte dell’antifascismo e cominciò a prendere contatto con i primi partigiani che si stavano organizzando, tra i quali il comandante Amato Tiraboschi, con cui condivise l’adesione prima al Partito d’Azione, prolungamento ideale e politico di Giustizia e Libertà dei fratelli Rosselli, poi al PSI nel 1947, insieme a Giacomo Brodolini».
Secondo i referenti dell’Anpi senigalliese, l’intitolazione della sala consiliare «rappresenta un atto dovuto che il consiglio comunale di Senigallia non poteva non adottare, visto il rilievo e il favore condiviso da tutti verso la sua figura. Il fatto che raggruppamenti con un’ispirazione molto lontana e opposta a quella di Orciari oggi sostengano questa pubblica dedicazione è l’evidente segno della forza e della lungimiranza dei suoi ideali e delle sue scelte vittoriose, rispetto al carattere retrivo e antidemocratico di chi fu sconfitto allora e di chi ancor oggi non l’ha capito».
Di certo non passa inosservato il fatto che la proposta sia partita da esponenti della destra. «Stona però questa intitolazione con la storia personale e le dichiarazioni fasciste e mussoliniane di esponenti della maggioranza. Stona con la posizione politica di chi, appartenendo alla stessa maggioranza, ha collegato il disegno di legge Zan all’accoppiamento tra uomini e animali, esibendo una mentalità discriminatoria e razzista, tanto radicata da pretendere che l’opinione pubblica considerasse tali vergognose offese al pari di una battuta di spirito. Stona col silenzio del sindaco, dei consiglieri e delle forze politiche di maggioranza che non hanno fatto sentire nemmeno un accenno di voce per dissociarsi da tale vergogna».