Senigallia

Senigallia, il Tar dice “no” alla sospensiva per il nuovo ponte Garibaldi

Respinto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste contro un progetto giudicato troppo impattate e costoso

Il progetto del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia elaborato dall'Anas
Il progetto del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia elaborato dall'Anas

SENIGALLIA – Dopo la breve attesa di un giorno, è arrivata finalmente la sentenza del Tar delle Marche che ha respinto la domanda cautelare di annullare, previa sospensione, gli atti per la ricostruzione del nuovo ponte Garibaldi a Senigallia. Il tribunale amministrativo regionale, pur rimandando a una valutazione di merito sulle numerose questioni di ordine processuale emerse nel dibattito, non ha ritenuto che vi fossero gli elementi necessari per fermare l’avvio di un progetto di ricostruzione dopo che la precedente struttura era stata demolita a seguito dell’alluvione del 15 settembre 2022.

Il ricorso era stato presentato da alcune associazioni ambientaliste e culturali cittadine: Italia Nostra, Gruppo Società Ambiente, Confluenze, Archeoclub d’Italia e Amici della foce del fiume Cesano. Da tempo avevano espresso giudizi nettamente critici sull’ipotesi progettuale presentata da Anas e che solo a febbraio scorso era stato reso noto come soluzione definitiva nonché unica ipotesi realizzabile. Da qui la scelta di procedere per vie legali che oggi però si sono mostrate inutili ai fini di bloccare l’iter in corso. Nel processo si era inserito anche il comitato “Tra due fiumi – Le imprese per il territorio” con un controricorso per evitare lo stop alla messa in sicurezza dell’area valliva.

A un primo esame della questione, i giudici ritengono “infondate le censure di ordine formale-procedurale, stante il regime derogatorio” dovuto alla dichiarazione di stato di emergenza e della sua proroga. Inoltre dal Tar rilevano come il progetto presentato sia stato vagliato insieme ad altre ipotesi, queste ultime poi scartate per motivi tecnici. Nella sentenza si legge inoltre che “la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino è stata comunque coinvolta nel procedimento e non ha formulato un parere che possa essere qualificato espressamente negativo. Analogo discorso vale per il parere espresso dal Comune di Senigallia”.