Senigallia

Atti vandalici in spiaggia: vigilantes a Senigallia ma si valuta di ridurre gli orari

Dopo i recenti episodi, registrati non appena è stato riaperto l'arenile, le imprese stanno valutando di affidarsi a servizi privati. L'amministrazione intanto propone di limitare la fascia oraria alle 22 anziché le 24

Atti vandalici negli stabilimenti balneari sulla spiaggia di Senigallia
Atti vandalici negli stabilimenti balneari sulla spiaggia di Senigallia

SENIGALLIA – È passato appena un mese dalla fine del lockdown in senso stretto, due settimane dalla riapertura dei locali, una dal ritorno in spiaggia con gli stabilimenti aperti e sono già due volte che si torna a parlare di atti vandalici in spiaggia. Episodi con protagonisti soggetti al momento ignoti i quali, dopo aver utilizzato l’attrezzatura balneare (cosa non consentita la sera), lasciano i resti del loro passaggio e si divertono a gettare di qua e di là ombrelloni e lettini, quando non vengono danneggiati.

Una situazione che si ripete ogni estate, praticamente ogni fine settimana lungo tutti i 14 km di litorale di cui gode Senigallia, eppure non è stata trovata ancora una soluzione per arginare il fenomeno. Non si tratta più di mangiare una pizza in riva al mare – anche se non è consentito usare l’attrezzatura dopo il tramonto – né di starsene sdraiati a fare quattro chiacchiere: si parla di quegli episodi che creano danni alle imprese balneari e che, con le norme anti contagio da coronavirus, oggi rischiano di creare problemi anche dal punto di vista sanitario, oltre che costringere i titolari o gestori degli stabilimenti a sanificare nuovamente tutte le attrezzature illecitamente utilizzate durante la notte.

L’accesso in spiaggia è consentito – secondo l’ordinanza del Comune di Senigallia – dalle ore 6 alle 24, ma si sta valutando la possibilità di anticipare la “chiusura” dell’arenile alle 22, lasciando alle sole imprese che hanno anche attività di ristorazione o somministrazione bevande la possibilità di lavorare fino alle 24. Un modo per limitare gli accessi ma allo stesso tempo non penalizzare le imprese del lungomare. Soluzione che le associazioni di categoria (a Senigallia le più rappresentative sono Sib Confcommercio, Oasi Confartigianato, Fiba Confesercenti e Cna Balneari) hanno apprezzato auspicando però più controlli dalle forze dell’ordine poiché la regola, senza nessuno che la faccia rispettare, serve a poco.

Qualcuno si è dotato anche di un servizio di vigilanza privata che ha permesso di evitare intrusioni e danneggiamenti ma non tutte le imprese hanno voglia o possibilità economica di affidarsi a un servizio privato o assumere steward e vigilantes perché andrebbe comunque a incidere sui costi già alti degli stabilimenti balneari. Servizio tra l’altro a cui il Comune non potrebbe in alcun modo contribuire.

L’ultima proposta era invece quella di limitare gli accessi in spiaggia tramite cancelli e sbarramenti che potessero far desistere se non i ladri quantomeno gli ubriachi, ma l’amministrazione comunale ha ribadito il “no” secco a qualsiasi impedimento per l’accesso alla spiaggia, confidando più nel buon senso delle persone.

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