Senigallia

Arretramento ferrovia, Senigallia ancora senza progetto. Opposizione dà forfait in commissione

Il sindaco: «Partecipato a tutti i tavoli di confronto previsti, serve un progetto complessivo per tutta la Regione senza fughe in avanti». Il centrosinistra attacca: «Giravolte di Olivetti sul tema, senza una visione di futuro»

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La stazione ferroviaria Fs di Senigallia

SENIGALLIA – Tiene ancora banco il tema dell’arretramento della ferrovia, da alcune settimane divenuto quasi l’unico argomento del dibattito cittadino. Non si parla più di sanità, poco di lavori pubblici e programmazione, un po’ ci si concentra sul caro bollette per poi tornare all’ipotesi di liberare la costa dalla presenza, scomoda per certi versi, dei binari. Un’ipotesi per ora, senza né progetti né risorse perché l’unico tratto in tutta la regione Marche dove si sta concretizzando qualcosa è quello tra Pesaro e Fano. In quel caso sono pronti dei finanziamenti ministeriali ma tutto il resto della regione chiede di fatto di non essere esclusa. E a Senigallia?

Tanti i sindaci, compreso Massimo Olivetti, si sono confrontati nei vari tavoli istituzionali per proporre un arretramento generale della ferrovia rispetto alla fascia adriatica. Un progetto complessivo che non lasci indietro alcuna città costiera ma certamente complesso e senza al momento fondi o progetti di sorta. Per la spiaggia di velluto c’è l’ipotesi di un successivo step con una prefattibilità che lascerebbe ben sperare. C’è già chi sogna di vedere l’area costiera liberata dai binari: bisogna dire però che, storicamente, c’è sempre stata un’ipotesi di mobilità alternativa con una specie di metropolitana di superficie che potrebbe usare l’attuale tracciato ferroviario. Di fatto questa ipotesi non lascerebbe campo alla “rimozione” totale della ferrovia dall’area tra lungomare e statale. La situazione cambia invece per Montemarciano. Secondo una prima ipotesi, proprio nella parte nord di Marina sarebbe previsto il ritorno sul vecchio tracciato costiero della linea ferroviaria, causando il malumore di residenti, imprenditori e amministratori. Il sindaco Damiano Bartozzi si era espresso con toni fermi, pronto a farsi sentire a palazzo Raffaello e con le Ferrovie perché non si crei quella doppia “S” di curve tra Senigallia e Montemarciano e tra quest’ultima e il bypass di Falconara.

Alle polemiche che sono emerse nelle settimane scorse sul fatto che la città sia rimasta a guardare mentre Pesaro si faceva trovare pronta ai fondi ministeriali, il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti ha replicato: «Il progetto attuale parte da nord, da fuori regione: prevede lo spostamento della linea ferroviaria all’interno di Pesaro e coinvolge anche Fano. E per questo siamo andati su tutti i tavoli di confronto previsti e organizzati dai vari enti: ci siamo andati insieme agli amministratori di Mondolfo e degli altri comuni per chiedere che tutta la regione fosse coinvolta nell’arretramento della ferrovia, non solo una parte; magari anche per stralci, con tempistiche diverse ma che venga progettata tutta la nuova linea, prima di partire». Per l’area di Senigallia, al momento «c’è solo un’ipotesi di ragionamento, un atto di indirizzo che suggerisce di tenere in considerazione tutto il tratto fino a Falconara Marittima, senza alcun finanziamento». Il dubbio rimane per le aree a sud delle Marche, completamente escluse. «Io mi auguro che in queste progettazioni vengano studiati bene anche i fattori del consumo di suolo e dell’impatto sul territorio, ma rimane anche da augurarsi che non siano solo passi in avanti fatti solo in periodo elettorale. Anche su Pesaro, poi, non credo sia così semplice, ho il dubbio che sia tutto ancora in fase di discussione e, per questo, non capisco le polemiche: sul tratto da Cattolica a Pesaro il progetto già c’era, poi è stato aggiunto il bypass di Fano ma è ovvio che non ci possono essere soluzioni ad personam: la progettazione deve essere complessiva e, ad oggi, non c’è». 

Per quanto riguarda il complessivo arretramento ferroviario dunque non c’è alcun progetto in essere. E su questo punto era stata richiesta una commissione consiliare in programma per stasera, 15 settembre, a cui però non sarebbero stati invitati né Regione né RFI. E qui si scaglia l’opposizione consiliare. In una nota congiunta Partito Democratico, Vivi Senigallia, Vola Senigallia e Diritti al Futuro fanno sapere di aver comunicato al presidente di commissione Crivellini che «non parteciperemo alla II Commissione di giovedì da noi richiesta per approfondire la questione relativa agli interventi di potenziamento e velocizzazione della linea ferroviaria adriatica Bologna-Lecce. Alla Commissione, infatti, non sono stati invitati né Regione né RFI, la cui presenza sarebbe stata ovviamente imprescindibile per affrontare il tema. Non siamo disponibili, infatti, a sperperare centinaia di euro di denaro pubblico per assistere all’ennesima passerella del Sindaco». Secondo l’opposizione, oltre alla mancata occasione di approfondimento, il tema avrebbe visto numerose «giravolte» del sindaco Olivetti, reo di non avere quindi «una visione sul futuro. Non si è nemmeno discusso dove potrebbe essere collocata la nuova stazione, né è stata posta in essere alcuna valutazione urbanistica e d’impatto sulla mobilità. Totale assenza di impegno, perché si rischierebbe di perdere quel traballante consenso “on demand” di cui Olivetti dispone e che cerca di mantenere con i soldi del PNRR che i suoi partiti di maggioranza non hanno mai voluto (FdI in primis)» concludono dalle minoranze.

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