Senigallia

Archeologia, restaurato l’elmo del “principe” di Corinaldo

Conclusa la seconda fase di intervento sul reperto rinvenuto nel 2018 durante gli scavi nella zona Nevola. La mostra è stata prorogata fino al gennaio 2023

Archeologia, restaurato e nuovamente in mostra l'elmo del "principe" di Corinaldo
Archeologia, restaurato e nuovamente in mostra l'elmo del "principe" di Corinaldo

CORINALDO – Si è conclusa la seconda fase di restauro dell’elmo rinvenuto nel 2018 in località Nevola. Qui gli scavi archeologici hanno permesso di portare alla luce una necropoli picena con una tomba principesca risalente al VII sec. a.C. L’intervento è stato portato a termine da numerosi studenti del corso di laurea magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali dell’Università di Bologna, presso il laboratorio di restauro del dipartimento di Storia, cultura e civiltà nella sede operativa di Ravenna.

L’intenso lavoro ha consentito di ricomporre quasi totalmente il copricapo militare, già esposto con solo una parte degli elementi rinvenuti. Così la mostra archeologica “Il tesoro ritrovato. La tomba del Principe di Corinaldo”, inaugurata lo scorso luglio e prorogata fino al 31 gennaio 2023, torna fruibile nella sua pienezza: vi sono esposti dodici pezzi – tra cui armi e oggetti simbolo collegati al rango del defunto e alla ritualità funeraria – accompagnati da immagini, disegni ricostruttivi e da scatti del fotografo Pierluigi Giorgi che documentano le attività di scavo.

La campagna è nata nel 2017 a seguito di esplorazioni aeree della valle del Nevola che hanno permesso di notare due tracce circolari, esempi di “cropmarks” che richiamano i fossati anulari di celebri necropoli delle Marche meridionali. L’importanza dell’evento è data dall’ingente numero di reperti rinvenuti che testimoniano la ricchezza della sepoltura e del personaggio celebrato: un leader politico, militare ed economico dell’ambito culturale piceno di VII secolo a.C. Una selezione delle componenti ideologiche più rappresentative del corredo e della sua molteplicità di significati: un elmo e uno schiniere celebrano la dimensione del potere politico e militare, il carro simboleggia il possesso terriero, la cerimonia del banchetto funebre è rappresentata dai contenitori per accogliere e versare cibi e bevande, e il sacrificio carneo con le pratiche del taglio e della cottura delle carni animali dedicate viene evocato dall’ascia, dagli spiedi e dagli alari.

Grande attenzione dunque al patrimonio culturale da parte dell’amministrazione corinaldese che, sulla base di una convenzione con due atenei marchigiani, ha recentemente avviato il tavolo di concertazione sui lavori da effettuare sulle antiche mura rinascimentali, danneggiate dal crollo nel 2021 di una porzione di cinta muraria. La zona sarà interessata dal recupero parziale del Torrione del Calcinaro e dal suo scollegamento di qualche millimetro dal tratto delle mura che prosegue verso la Rotonda, da effettuare sia nella parte alta del Torrione, accanto alla porta di ingresso dello stesso, sia nella parte sottostante in via del Fosso. Proprio dai diversi comportamenti e movimenti del manufatto e delle mura storiche ad esso collegate si sono originate delle lesioni presenti nel Torrione. L’intervento servirà quindi a predisporre un giunto strutturale e altre operazioni per garantire una maggior sicurezza dei manufatti, ma anche di eseguire ispezioni murarie per arricchire il quadro conoscitivo.

Info, orari e costi della mostra: ufficio IAT Tipica Corinaldo, tel: 071 7978636 – email: iat1@corinaldo.it

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