Senigallia

Pullman in fiamme, il sindaco Bomprezzi: «Sfiorata la tragedia»

Torneranno a scuola lunedì gli studenti dell'Ipsia di Arcevia rimasti coinvolti nell'incendio che ieri mattina ha distrutto l'autobus che li stava portando a Nizza

Il pullman bruciato

ARCEVIA – Sono arrivati ad Arcevia alle 22 di ieri, gli studenti dell’Ipsia rimasti coinvolti nell’incendio che venerdì mattina ha interessato l’autobus che li stava portando a Nizza, ultima tappa della gita scolastica organizzata dall’istituto. Nessun ferito, intossicati però i due autisti che sono usciti dalla galleria dieci minuti dopo i ragazzi ed i professori, hanno cercato di salvare il salvabile, ma i bagagli della scolaresca sono andati distrutti.

«Ieri si è sfiorata una tragedia. L’incendio del pullman dell’Ipsia di Arcevia all’interno della galleria ubicata nel comune di Spotorno (SV) non ha avuto conseguenze drammatiche per la comunità, grazie al contributo di tante persone – ha spiegato Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia – Voglio infatti ringraziare tutti i docenti accompagnatori con in testa il vicario della dirigente Ipsia Giancarlo Verdini, tutti i ragazzi coinvolti, gli autisti, per aver saputo gestire con grande intelligenza e sangue freddo una situazione molto difficile. Inoltre un ringraziamento speciale va alle forze dell’ordine e al comune di Spotorno, con il sindaco e il dirigente scolastico in testa, che ha accolto i nostri ragazzi con grande efficienza e calore umano, fornendo loro anche il pranzo. Un abbraccio sincero infine, a nome di tutta la comunità, a tutti i ragazzi e alle loro famiglie, che hanno vissuto momenti difficili con grande dignità, caratteristica tipica della nostra gente».

I ragazzi questa mattina non sono andati a scuola, sono rimasti a casa, giustificati. Torneranno in aula lunedì, dopo avere trascorso un week-end con le loro famiglie, che, venerdì hanno vissuto momenti d’ansia. A tranquillizzarli, una mail della scuola inviata agli indirizzi di posta elettronica dei genitori che ieri hanno atteso con ansia i figli per riabbracciarli.

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