Senigallia

Anno record per le donazioni nonostante la pandemia

Nel 2020 contrassegnato dal covid tanti cittadini si sono recati al centro trasfusionale di Senigallia, soddisfatti i vertici Avis per i numeri registrati nel 70° anniversario dell'associazione locale

Avis Senigallia, donazioni di sangue e plasma, centro trasfusionale
Emanuela Duca e Paolo Bolognini, madre e figlio nella prima donazione insieme per l'Avis di Senigallia

SENIGALLIA – Anno da record per le donazioni nel territorio senigalliese. Nel 70° anniversario dell’associazione Avis locale, ma soprattutto nell’anno della pandemia da covid, i donatori non hanno fatto mancare il proprio, fondamentale, supporto. Sono state infatti ben 3.846.

Un nuovo record assoluto di donazioni, spiegano dal consiglio direttivo Avis Senigallia con al timone il neo presidente Tommaso Conz. Negli ultimi anni c’è sempre stato un aumento della generosità dei cittadini che si sono recati al centro trasfusionale nonostante tutte le complicazioni dovute alla pandemia ancora in corso.

Per questo il consiglio direttivo di Avis Senigallia ringrazia gli operatori, i medici e il personale sanitario del centro trasfusionale che, grazie alla professionalità e dedizione al lavoro, «ci hanno permesso di raggiungere questo traguardo. Un “aiuto” è arrivato grazie al sistema di prenotazione, che permette di effettuare più donazioni venendo incontro alle esigenze mediche e logistiche, scaglionando in maniera ordinata il flusso dei donatori. Vogliamo per questo ringraziare Cristina e Nadia che ogni mattina prendono le prenotazioni e che accompagnano i nuovi e vecchi donatori con cura e attenzione. Un grande “grazie!” va inoltre a Orlando mente storica e custode della nostra sede». 

Tra i rischi connessi alla pandemia c’era anche il fatto che molti cittadini, soprattutto all’inizio in primavera, avevano paura a recarsi in ospedale. Dal direttivo Avis erano partiti appelli a non far mancare le donazioni perché anche in questo momento di pandemia e difficoltà, la salute e la sicurezza è stata garantita, rispettando tutte le norme anti-contagio e contro la diffusione del virus. «Donare il sangue è un atto generoso e responsabile, che parte dalla ricerca di uno stile di vita sano, un modo nobile per contribuire in maniera gratuita alla salute delle altre persone. Noi del consiglio direttivo ce la mettiamo tutta per migliorare ogni aspetto, cerchiamo di essere attenti alle esigenze dei donatori e restiamo aperti a cogliere ogni proposta per migliorare la vita dei soci».

«Questo è un punto di partenza che ci apre a nuove sfide – spiegano il presidente Tommaso Conz e il vice Carlo Schiaroli – sensibilizzare e diffondere la cultura della responsabilità e della solidarietà, ma anche prenderci cura del benessere psico-fisico dei nostri associati. Per questo stiamo lavorando per creare dei momenti aggregativi (non appena sarà possibile), potenziare e rivedere le convenzioni, collaborare con le istituzioni per realizzare delle opportunità in favore dei soci. Abbiamo aperto un dialogo che ci ha portato a delineare delle convenzioni per l’area museale della città, grazie al sindaco Olivetti e alla nuova giunta comunale, che come chi li ha preceduti, si sono resi – concludono – disponibili a un dialogo costruttivo a sostegno delle nostre attività trasversali».

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