Senigallia

Anna Teresa Rossini protagonista di un film sull’importanza dell’arte e del teatro

La senigalliese al centro della storia di un'attrice barricata nel teatro per evitarne la demolizione. Verrà proiettato lunedì 14 ottobre al cinema Gabbiano. La regista: «Universale necessità dell'arte, racconta chi siamo»

L'orchestra sinfonica Rossini
L'orchestra sinfonica Rossini

SENIGALLIA – L’attrice senigalliese Anna Teresa Rossini è la protagonista del film indipendente “Solo no”, della regista Lucilla Mininno, che verrà proiettato lunedì 14 ottobre, alle ore 21,15, al Cinema Gabbiano di Senigallia alla presenza dell’intero cast in una serata che si preannuncia un “evento” per la città. L’opera parla del teatro e lo racconta narrando la storia di un’attrice da dieci anni barricata nel suo teatro per impedirne la demolizione.

Una distruzione sia fisica che morale a cui Cecilia, un’attrice che si ostina a voler realizzare Madama Butterfly, contrappone una grande forza, quella evocata dal teatro. Già presentato al cinema Barberini di Roma, il film indipendente “Solo no” vede la regia di Lucilla Mininno e nei panni di Cecilia c’è una concittadina di Senigallia: Anna Teresa Rossini.

L’attrice 75enne, nota per varie opere teatrali, cinematografiche e televisive, ha lavorato nella sua carriera con registi del calibro di Massimo Troisi, Giancarlo Cobelli, Giancarlo Sbragia, Luigi Squarzina, Mario Missiroli, Antonio Calenda e Aldo Trionfo.
Nel cast, che sarà presente nella sala del cinema Gabbiano di Senigallia alla proiezione di lunedì 14 ottobre, figurano anche Mariano Rigillo, Francesco Zecca e Giovanni Boncoddo.

Lucia Mininno e Mauro Pierfederici
Lucia Mininno e Mauro Pierfederici

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Maurizio Mangialardi, dall’assessore alla cultura Simonetta Bucari e dal consigliere Mauro Pierfederici, attore egli stesso, il quale ha voluto porre l’accento sull’importanza di tenere «viva la fiammella del teatro, fondamentale sia per chi in teatro ci lavora, sia per chi lo frequenta, sia per la comunità che lo ospita fisicamente».

«E’ una storia di ostinazione e coraggio – conferma Lucia Mininno – che crede nella universale necessità dell’arte. Perché è l’arte che racconta chi siamo, la nostra storia. Senza l’arte saremmo nulla».

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