Senigallia

Alluvione Senigallia, recuperato l’archivio vaccinale e sanitario

Decine di migliaia di schede contenenti i dati della popolazione di Senigallia e dell'entroterra sono state salvate dal fango che aveva inondato i locali di via Po grazie a una complessa procedura

Recuperato l'archivio vaccinale dopo l'alluvione che ha devastato Senigallia e i locali sanitari dell'Asur
Recuperato l'archivio vaccinale dopo l'alluvione che ha devastato Senigallia e i locali sanitari dell'Asur

SENIGALLIA – «Finalmente a casa». Questo il commento degli operatori dell’Asur che hanno assistito ieri, lunedì 5 dicembre, alla riconsegna dell’archivio sanitario senigalliese alluvionato lo scorso 15 settembre. Un momento importante per la collettività poiché è stato possibile recuperare dal fango decine di migliaia di schede vaccinali e altri documenti sanitari che riguardano tutta la popolazione afferente al distretto senigalliese dell’Asur.

Un lavoro particolarmente impegnativo quello realizzato dal laboratorio di restauro Frati e Livi di Castel Maggiore (Bologna) che ha messo a punto una procedura complessa, come spiegato dal titolare Pietro Livi. Tutto il materiale archivistico del centro vaccinale era finito sotto oltre un metro e mezzo di fango dopo l’inondazione dei locali del dipartimento di igiene e sanità pubblica in via Po. L’unico aspetto positivo della vicenda è che fosse in assenza di ossigeno, quindi i batteri non potevano iniziare l’azione di degrado della carta. L’archivio vaccinale vi è rimasto intrappolato fino a circa due settimane dopo gli eventi alluvionali, poi è stato prelevato e congelato in modo che dall’acqua ancora presente non proliferassero funghi e spore. Dopo un lavaggio per rimuovere lo strato superficiale di fango, tutto il materiale è stato inserito in un impianto di liofilizzazione che lo ha disidratato e ricongelato: il ghiaccio è stato poi sublimato, cioè è passato allo stato gassoso senza trasformarsi momentaneamente in liquido, e quindi aspirato. E’ stato possibile così spolverare dal fango secco i documenti senza che venissero danneggiati.

Dei 14 bidoni portati al laboratorio, tutto è stato recuperato, ed è oggi leggibile e fruibile e impilato in otto bancali. Se messi in piedi uno dietro l’altro i documenti costituirebbero un serpentone di circa 40 metri lineari. Ma tante altre schede sono andate perdute, quindi qualche disagio per alcuni utenti ci sarà sicuramente. Se si considera però il disastro avvenuto, si può parlare di successo dell’operazione di recupero dei dati sulle vaccinazioni somministrate nel corso della vita di ogni cittadino di Senigallia ed entroterra. Ora i materiali sono stati riconsegnati al centro vaccinale senigalliese che nel frattempo è stato spostato al centro sociale Saline, nella sede provvisoria messa a disposizione dal Comune di Senigallia.

«E’ stato un lavoro di squadra – ha detto Luigi Compagnoni, responsabile della Sovrintendenza archivistica e bibliografica delle Marche – portato avanti assieme all’Asur e alla Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura. Gli archivi non hanno solo una funzione pratica e amministrativa date le informazioni di cui quotidianamente abbiamo bisogno e che sarebbe difficile se non impossibile ricostruire; sono al pari di vere e proprie opere d’arte».

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