Senigallia

Alluvione, il Comitato riaccende i riflettori sulla documentazione riguardante la pulizia del Misa

Il sindaco ha emesso lo scorso gennaio un'ordinanza per chiedere lumi riguardo la manutenzione della foce del fiume di Senigallia. Con uno scambio di mail la Regione attribuisce la competenza al Comune

Alcuni membri del Comitato insieme all'avv. Canafoglia

SENIGALLIA- Dopo la notifica degli undici avvisi di garanzia, il Comitato Alluvione 2014 torna sulle indagini e mostra un’ordinanza ed uno scambio di pec tra Comune e regione in cui l’ente sovraordinato attribuisce al Comune la competenza della pulizia nella foce del fiume. Comitato ed Unione Consumatori hanno organizzato per lunedì 11 settembre alle 21, al Teatro Portone, un incontro pubblico dove si tornerà a parlare dell’alluvione facendo il punto sull’indagine. «Possono partecipare tutti – spiega Corrado Canafoglia, legale del Comitato per Unione Nazionale Consumatori – Questo è un comitato apolitico e soprattutto gratuito. L’avvocato non si paga. Tutti possono partecipare».

Due i punti dell’azione intrapresa dal comitato: accertare la responsabilità dell’evento alluvione ed ottenere i risarcimenti dei danni, ma soprattutto evitare un’altra alluvione. «Sull’accertamento delle responsabilità, ci siamo comportati da cittadini corretti e ci siamo rivolti alla Magistratura apportando il nostro contributo. Ora l’indagine è conclusa ed inizia la fase in cui gli alluvionati potranno costituirsi parte civile nel processo, per chiedere il risarcimento di tutti i danni patiti. La Città si è divisa su chi difende a prescindere il Sindaco e chi invece lo attacca -prosegue Canafoglia- Sottoponiamo a tutti un documento proveniente dal Sindaco: l’ordinanza n. 50 del 31.1.2017, dove si dice che l’alluvione è stata provocata, come concausa, dall’ostruzione e dalla mancata pulizia degli alvei dei fiumi. Perché Mangialardi sino a poco tempo fa diceva che l’alluvione era stato un fatto imprevedibile ed eccezionale e che non vi era responsabilità di alcuno, argomento di recente affermato anche dalla lista Vivi Senigallia, e solo nel gennaio 2017 invece individua delle cause imputabili agli Enti pubblici smentendo sé stesso e quanti di recente gli hanno dato solidarietà? Cosa ha fatto il Sindaco prima dell’alluvione per evitarne il suo verificarsi, visto che oggi a distanza di 3 anni ne individua le cause in negligenze umane? Allora non le conosceva? Tutti coloro che hanno dato attestati di solidarietà al Sindaco conoscono tale documento a firma del Sindaco? Il Sindaco in questa ordinanza individua precise cause dell’alluvione: le riferirà anche alla Procura quando chiederà di esser sentito come indagato per chiarire la sua posizione? Perché il Sindaco sino ad oggi non si è presentato spontaneamente in Procura per rendere le stesse dichiarazioni contenute in quell’ordinanza e contribuire all’accertamento della verità indicando chi secondo il suo giudizio è responsabile? – spiega Canafoglia – Tutte domande che poniamo perché non siamo stati mai ricevuti dal sindaco nonostante gli appuntamenti chiesti».

 

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