Senigallia

Senigallia, alluvione 2014: il processo può partire

Svolta l'udienza per l'ammissione delle parti civili, oltre 400. Si procede per il reato di inondazione colposa a carico di due ex sindaci, tecnici e funzionari di vari enti

Le strade di Senigallia invase da acqua e fango durante l'alluvione del 3 maggio 2014
Le strade di Senigallia invase da acqua e fango durante l'alluvione del 3 maggio 2014

SENIGALLIA – Si è tenuta oggi l’udienza del processo a L’Aquila per l’alluvione 2014 che colpì parte della città di Senigallia. E si è conclusa con l’ammissione al processo di tutte le parti civili, oltre 400, rinviando al 22 aprile la prima seduta per audire le prime testimonianze.

Tra i primi a essere ascoltati dal giudice abruzzese ci sarà il tenente colonnello Simone Cecchini, comandante dei carabinieri forestali di Ancona, che ha diretto le indagini al tempo sull’alluvione 2014. Ma i testi saranno circa 100.

«Il giudice ha rigettato tutte le eccezioni avanzate dalla difesa degli imputati sulle costituzioni di parte civile – ha affermato l’avvocato Corrado Canafoglia che rappresenta il 90% delle persone costituitesi parti civili – con particolare riferimento alla conformità degli atti da noi proposti rispetto alle novità della riforma Cartabia. Il giudice, Tommaso Pistone (Ndr),ha ritenuto che gli atti fossero conformi alla riforma Cartabia e quindi ammesso tutte le parti civili. Ha quindi ammesso tutte le prove richieste ed ha rinviato al 22 aprile». 

A 11 anni esatti dunque da quei terribili momenti che videro Senigallia inondata dalla piena del fiume Misa, può partire finalmente il processo spostato a L’Aquila perché al tribunale di Ancona è presente un magistrato danneggiato dall’esondazione. In quei giorni alcuni quartieri residenziali di Senigallia – ma la stessa spiaggia di velluto venne invasa – furono allagati da acqua e fango. Ci furono anche quattro vittime (l’ultima venne legata all’alluvione 2014 solo dopo alcune settimane) e danni per centinaia di milioni di euro.

Si procede per il reato di inondazione colposa. Indagati due ex sindaci di Senigallia, Maurizio Mangialardi, oggi vicepresidente del consiglio regionale, e Luana Angeloni, ma anche funzionari e tecnici di Comune di Senigallia, Provincia di Ancona, Autorità di Bacino e Regione Marche.