Senigallia

Al Panzini per una conoscenza del mondo

L’organigramma all'esterno dell'ufficio della presidenza sembra quello di una grande impresa: 1.500 alunni iscritti, 200 insegnanti e 70 dipendenti Ata. Il racconto dell'istituto d'istruzione superiore per i Servizi alberghieri e la ristorazione di Senigallia nelle parole del preside Sergio Lombardi

Sergio Lombardi di Senigallia con Paola Morlupo di Norcia durante un'iniiativa di solidarietà

SENIGALLIA – La giornata di Sergio Lombardi è intensissima. Ci rilascia l’intervista fra un incontro dell’Asssociazioni Cuochi, per il conferimento di una tessera ad honorem al nutrizionista ascolano Mauro Mario Mariani, e una cena con gli studenti di un istituto di Melbourne che sono venuti a fare un progetto di scambio all’Istituto di Istruzione Superiore Alfredo Panzini di Senigallia.

Il preside, come preferisce esssere chiamato, spiega che i suoi studenti incontreranno Mariani, conosciuto dal grande pubblico, per essere spesso ospite dei programmi Rai condotti da Massimiliano Ossini: “Linea Verde” e “Cose dell’altro Geo“. Il nutrizionista spiegherà i vantaggi per il gusto e per la salute di usare la frutta e la verdura di stagione. La sera, i compagni di studi, degli stagisti australiani, le famiglie che li hanno ospitati e i professori, ceneranno insieme nella grande sala da pranzo dell’Alberghiero.

«Saranno in 125, compresi 25 studenti australiani e i loro accompagnatori, che hanno passato a Senigallia, un periodo dedicato a conoscere l’Italia e la sua cucina»,- spiega il professor Sergio Lombardi. Mangeranno grazie al lavoro di altri studenti che per l’occasione metteranno in pratica quello che hanno studiato di Sala, Cucina ed Accoglienza, per tutta l’allegra brigata. «Abbiamo fatto la stessa cosa con gli studenti di una scuola di Valparaiso e di Perth, con tutta probabilità il prossimo anno toccherà ai nostri ragazzi restituire la visita. Tutto questo dà il senso della conoscenza del mondo che caratterizza la scuola Panzini. Questo istituto – contina il dirigente scolastico – ha infinite relazioni con i paesi internazionali, soprattutto in Europa.

Ci stiamo attrezzando per allargare i nostri contatti anche agli altri continenti. In queste realtà facciamo promozione della cultura italiana in generale, e poi ci addentriamo nell’enogastronomia per cui esiste un grande interesse. Ci preme anche conoscere nuove usanze e nuove cucine. Fa parte di tutto il nostro lavoro per conoscere le altre culture e le lingue, così necessarie nella vita e nelle professioni legate all’accoglienza».

Fra gli incontri pubblici della mattina e la cena didattiche della sera, c’è di mezzo la giornata canonica di dirigente scolastico. 1.500 alunni iscritti, 200 insegnanti e 70 dipendenti di personale ATA. L’organigramma affisso fuori della presidenza sembra quello di grande impresa.

«Quest’anno abbiamo confermato i 200 iscritti alle prime classi, per l’anno prossimo. Rispetto al boom del 2015 c’è stato un lieve calo, ma contiamo di confermermare tutte le classi. C’è poi da considerare che la nostra scuola, ha circa un 15 o 20 per cento, di iscrizioni, in corso d’anno, da parte di studenti che hanno ripensato la loro scelta inizialmente verso altri istituti. – Il dirigente racconta con estrema tranquillità – È una piccola città, è una struttura complessa, che purtroppo invecchia. Con le alterne vicende della istituzione Provincia in Italia, si fa fatica ad avere un punto di riferimento certo e ci sono difficoltà anche a trovare le risorse necessarie.

Va considerato che l’Alberghiero è una scuola costosa, perché oltre ai laboratori linguistici, informatici, le aule speciali e le aule di proiezione e quant’altro necessita a tutte le scuole di ogni tipo, la nostra ha bisogno di laboratori di Sala, di Cucina e di Accoglienza turistica specifici, che se si vuole manterere un livello di efficienza e aggiornamento adeguato, richiedono investimenti continui.

Noi stiamo realizzando con le sole risorse interne un laboratorio che sarà un piccolo gioiello. Dovrebbe essere inaugurato a maggio e quindi essere pienamente utilizzabile per il prossimo anno scolastico. Sarà al servizio di studenti e di corsisti. Ha tutti i fuochi ad induzione e sopra il piano cottura sono istallate le telecamere, così si potrà seguire tutto quello che avvviene sui piani. Lo Chef potrà essere seguito da vicino e da lontano. Sarà una sala dove fare una certa attività scolastica, ma sarà anche una struttura a disposizione della città.

Abbiamo uno strettisimo legame con l’amministrazione comunale. Il Panzini ha un forte legame con il territorio, è questa la sua particolarità. Nelle altre scuole dove sono stato in passato, non ho trovato un legame così forte con la città – dice Lombardi – e ad occhio nudo si vede l’impatto di questo rapporto con l’ambiente circostante. La qualità media della ristorazione di Senigallia è andata crescendo grazie all’apporto di questa scuola.

Non voglio dire che riuscimo a dare ai nostri studenti una preparazione completa, ma sono convinto che diamo uno stimolo forte. Abbiamo i nostri chef, i nostri professori, molto preparati che danno una un contributo notevole al livello della ristorazione di Senigallia.

Per sistemare centinaia di nostri studenti, nell’alternanzza scuola lavoro, abbiamo rapporti con 500 aziende che si trovano vicino a noi, ma qualcuna è anche lontana». Fra i tanti progetti in cui la scuola è partecipe, Lombardi cita quello che considera la sua dote, essendo arrivato al Panzini nel settembre 2016, anche se abita a Senigallia da molti anni: il progetto Erasmus + Marche di Charme. – «Riguarda la mobilità degli studenti in alternanza scuola lavoro – spiega il dirigente scolastico – finanziato dall’Unione Europea. Coinvolge oltre 100 studenti appartenenti al gruppo di scuole che si sono messe in rete, di cui il Panzini è capofila.

Si tratterà di permettere a circa 25 studenti della nostra scuola di recarsi in un paese europeo, vedremo se di lingua inglese, francese, spagnolo o tedesco. Per quelli che aderiranno si tratta di seguire un corso di lingua in Italia, cui seguirà un corso di lingua nel paese che li ospiterà, al quale si aggiungeranno 4 settimane di stage all’estero. È un grande progetto che ho ereditato dalle altre scuole in cui ho lavorato. Sono sempre riuscito ad avere i finaziamenti, negli ultimi quattro anni e ho la speranza di ottenerli anche per l’anno prossimo».

 

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