Senigallia

Aggressione sul treno a Senigallia, i sindacati chiedono più controlli

Le segreterie regionali Marche di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti denunciano come l'episodio sia «solo la punta di un iceberg» per cui occorra una maggiore presenza di forze dell'ordine a bordo treno, varchi e vigilanza nelle stazioni ferroviarie

SENIGALLIA – L’aggressione avvenuta sul treno fermo alla stazione di Senigallia ieri pomeriggio, 10 agosto, che ha visto denunciati i due 40enni ritenuti responsabili dalla Polizia, ha suscitato la reazione delle segreterie regionali Marche di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. «Con grande amarezza registrano l’ennesima aggressione ai danni di una collega capotreno – si legge in una nota stampa – e le auguriamo di rimettersi presto e di poter superare quanto prima questa spiacevole esperienza; da tempo però stiamo denunciando una vera e propria emergenza sicurezza a bordo treno».

Le sigle sindacali fanno sapere di aver già segnalato treni a rischio, come quelli del weekend che portano i giovani sulla riviera, e richiesto di contro la presenza a bordo delle forze dell’ordine e più controlli alle stazioni ferroviarie. Lo scopo è evitare che soggetti alterati da droghe e alcol possano salire a bordo e dunque infastidire gli altri passeggeri o il personale impegnato nelle sue funzioni, anche di controllo.

«Gli episodi dichiarati – continuano i sindacati marchigiani – sono solo la punta di un iceberg di continue aggressioni verbali e fisiche che spesso il personale non denuncia neanche più, perché stanco e scoraggiato nel verificare come le segnalazioni rimangano spesso tali. Il tema delle aggressioni va affrontato con azioni concrete. La sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori deve essere sempre il primo pensiero di tutti gli addetti ai lavori e delle istituzioni». 

Una situazione non più tollerabile che potrebbe essere contrastata, secondo Filt Cgil, Fit, Cisl e Uiltrasporti, con l’installazione nelle stazioni di varchi e tornelli, ma soprattutto con «una maggiore presenza delle forze dell’ordine a bordo treno, servizi di vigilanza privata e l’istituzione del “daspo” all’utilizzo dei mezzi pubblici a chi commette violenza o aggressioni sia fisiche che verbali al personale in servizio».

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