Senigallia

Accusa l’ex marito di violentare la figlia ma viene condannata per calunnia

Due anni e 4 mesi la pena decisa oggi al tribunale di Ancona per una russa di 44 anni che aveva fatto partire un processo, poi archiviato, contro un uomo sposato nel 2003, accusandolo di atti sessuali con una minore, maltrattamenti e spaccio

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona

SENIGALLIA – Moglie accusa l’ex marito di atti sessuali con la figlia ma finisce condannata per calunnia. Due anni e 4 mesi, più il pagamento di 15mila euro come risarcimento. È la pena decisa oggi al tribunale di Ancona dopo la sentenza a carico di una russa di 44 anni, residente in città. La donna aveva portato in aula l’ex marito, accusandolo di violenza sessuale, lesioni, spaccio e maltrattamenti in famiglia.

Fatti accaduti nel 2008. Tutto archiviato perché la figlia, che all’epoca aveva 14 anni, aveva difeso il patrigno, un 64enne senigalliese, rigettando le accuse della mamma che lo aveva sposato nel 2003. La minore, che oggi ha 23 anni e vive all’estero, era stata sentita con la formula dell’incidente probatorio. Nessun atto sessuale su di lei da parte del padre acquisito con il quale ha continuato a vivere dopo che la madre aveva avviato la causa. Così la 44enne è finita sul banco degli imputati per calunnia. Questa mattina la sentenza del giudice Paolo Giombetti. La 44enne, difesa dall’avvocato Francesco Tentindo, potrebbe ricorrere in appello. Il 64enne era rappresentato dall’avvocato Marcellino Marcellini.

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