Pesaro

Vitri: «Sanità al collasso a Pesaro, i medici preferiscono andare in Romagna»

La consigliera regionale Pd: «Annunciati bandi per 13 assunzioni, ma le retribuzioni sono più basse e il sistema è in tilt»

medicine, healthcare and pandemic concept - sad young female doctor or nurse wearing face protective mask for protection from virus disease sitting on floor at hospital

PESARO – Guardia medica sospesa a Pesaro durante i festivi e prefestivi e pronto soccorso oberato di lavoro, la consigliera Pd Micaela Vitri parla di una «sanità regionale al collasso. Da mesi lanciamo appelli alla Giunta Acquaroli per intervenire su due fronti: assunzioni e retribuzioni, perché senza un accordo immediato sui contratti e sulle condizioni di lavoro sarà impossibile trovare medici da assumere».

«Per quanto riguarda infatti il primo aspetto, l’Assessore Saltamartini ha annunciato l’arrivo al pronto soccorso di Pesaro di otto medici dal concorso regionale per medicina d’urgenza e cinque chirurghi da destinare anche al Pronto Soccorso. Su queste assunzioni lo stesso dottor Gnudi ha espresso diverse  perplessità dato che in passato non hanno avuto esito. Ad oggi infatti i nostri medici sono tra quelli meno pagati in Italia e per questo molti preferiscono lavorare nei presidi dell’Emilia Romagna».

La consigliera Micaela Vitri

«Per questo l’altro fronte sul quale da mesi chiediamo di intervenire è quello della retribuzione. Come ho evidenziato nell’ultimo Consiglio regionale, con un’interrogazione relativa alle guardie mediche, oltre al contratto collettivo nazionale, tutte le Regioni quello integrativo. Cosa che nelle Marche viene richiesta dai rappresentanti dei medici dal mese di marzo, senza mai ottenere risposta. Solo ora, a dicembre l’assessore dichiara di avere appena aperto il tavolo di contrattazione. Bisognerebbe ad esempio prevedere un incremento del 40% della retribuzione ai medici di continuità assistenziale che lavorano in due sedi differenti. Allo stesso modo disporre retribuzioni integrative per tutto il personale medico e infermieristico di pronto soccorso e 118.
La giunta Acquaroli prometteva di riaprire i piccoli ospedali con la bacchetta magica, mentre sta portando la sanità al collasso togliendo persino i servizi essenziali».

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