Pesaro

Vino pregiato contraffatto ed etichette false, perquisizioni anche a Pesaro

L'indagine dei Nas e finanzieri di Asti e Cuneo ha portato a 9 misure cautelari. Sequestrate 15mila bottiglie di falso vino pregiato

La guardia di finanza di Pesaro

PESARO – Vino pregiati tarocchi e con etichetta contraffatta, perquisizioni anche a Pesaro. Il 10 dicembre 2020 Carabinieri del N.A.S., Finanzieri del Comando Provinciale di Asti e militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di 9 misure cautelari personali (5 arresti domiciliari e 4 obblighi di dimora) emesse dal G.I.P. del Tribunale di Asti, effettuando contestualmente 21 perquisizioni personali e domiciliari in quattro province del Piemonte e in provincia di Genova, Treviso, Pesaro-Urbino, Milano, Roma e Brindisi, su delega della Procura della Repubblica di Asti.

I reati a vario titolo contestati sono associazione a delinquere, riciclaggio, contraffazione altri pubblici sigilli, frode nell’esercizio del commercio di bevande, contraffazioni di indicazioni geografiche o denominazioni di origine alimentare e utilizzo/emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e distruzione di scritture contabili) nei confronti di un sistema di contraffazione di pregiati vini italiani, organizzato a livello internazionale.

L’attività investigativa diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti ha permesso di raccogliere gravi indizi a carico degli indagati quali componenti di un’associazione a delinquere, attiva dal 2016, operante prevalentemente nel territorio dell’astigiano, finalizzata alla produzione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari contraffatti quali Tignanello, Sassicaia, Sito Moresco, Amarone della Valpolicella, Valpolicella superiore ripasso. Il tutto ai danni di case viticole che operano nel rispetto di tutte le regole.

È emerso anche come il sodalizio abbia commercializzato, nel periodo 2016 – 2018 oltre 54.000 bottiglie di vino contraffatto verso il mercato elvetico, tale da consentire un cospicuo provento illecito (nell’ordine di circa 932 mila euro), oltre a monopolizzare quel mercato, vendendo falsi vini pregiati, normalmente difficili da reperire, a prezzo assolutamente competitivo ed in grande quantità.

Sono state sequestrate complessivamente 15000 bottiglie di vino contraffatto, 10600 etichette singole, 8393 contrassegni di stato per vini a DOC e DOCG, 165320 capsule di chiusura per bottiglie con marchi o loghi aziende vitivinicole, oltre a 200 kg di sostanze vietate in uso enologico (aromi, sciroppi e coloranti) per un valore di rivendita al dettaglio di oltre 200 mila euro.

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