Pesaro

Varotti (Confcommercio): «Perso il 70% dei fatturati negli alberghi, servono aiuti»

Il direttore commenta i dati di Federalberghi e Ista: «La categoria più colpita, ora lo Stato faccia la sua parte»

PESARO URBINO – Perso il 70% dei fatturati nel settore alberghiero nell’ultimo trimestre 2020, e del 55% sull’anno intero.

Il direttore Confcommercio Marche Nord Amerigo Varotti chiede aiuto per la categoria, affinchè possano ricevere dei ristori.

«Va sottolineato che il settore ricettivo pur essendo, insieme ai ristoranti, ai centri sportivi ed al mondo della cultura (musei , musicisti , teatri…), il più colpito dalla crisi economica derivante dalla pandemia eppure non sembra godere della necessaria attenzione da parte della politica. Gli alberghi possono restare aperti ma con il blocco dei trasferimenti tra regioni, la chiusura dei musei, il blocco delle attività e degli eventi e l’espansione dello smart working e dei collegamenti a distanza non permettono di avere clientela e quindi di fatto sono chiusi.

Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Marche Nord

L’auspicio è che nel decreto legge Ristori 5 ( bloccato da dicembre per colpa della incomprensibile crisi di governo voluta senza alcuna giustificazione dal Senatore Renzi ) anche gli alberghi possano rientrare tra i soggetti destinatari degli aiuti . Ma i tempi si stanno allungando vergognosamente».

L’Istat certifica per il quarto trimestre del 2020 una perdita di fatturato per i servizi ricettivi del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se guardiamo all’intero 2020, la perdita si assesta sul 54,9%.

L’Istituto nazionale di statistica ufficializza ciò che Federalberghi dice oramai da un anno: la crisi ha colpito gli alberghi più duramente di altri settori. «E nel 2021 la situazione è ulteriormente peggiorata: a gennaio il nostro osservatorio ha registrato un calo dell’83% delle presenze turistiche rispetto allo stesso mese del 2020. Abbiamo perso il 75% dei turisti italiani ed il 90% degli stranieri. Oltretutto, quest’ultimo è il segmento che spende mediamente di più – spiegano da Federalberghi – Basti solo un solo esempio: Venezia, meravigliosa città d’arte che ha iniziato a soffrire già nel novembre 2019, a causa dell’acqua alta, e non si è più ripresa. A gennaio 2021 gli alberghi veneziani hanno perso rispetto allo stesso mese dell’anno precedente l’87% in termini di occupazione ed il 91,4% in termini di ricavi per camera disponibile».

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