Pesaro

‘Variante Gimarra 2 , il ritorno’, il Consiglio Comunale approva il nuovo tracciato dell’ Interquartieri

Nonostante la compatta opposizione delle minoranze e le forti divisioni emerse in maggioranza, la Giunta ha dato l'Ok del nuovo percorso che dovrà collegare l’Interquartieri alla Statale 16

Variante Gimarra a Fano
Variante Gimarra a Fano

FANO – “Variante Gimarra 2 , il ritorno”. Quello che sembrava una storia oramai conclusa sta concedendo un appassionato sequel che, siamo certi, non risparmierà colpi di scena. «Il consiglio comunale ha espresso parere favorevole sul nuovo tracciato che collegherà la Trave alla Statale 16». Ad annunciarlo è stata l’amministrazione all’indomani dell’approvazione del nuovo percorso che dovrà collegare l’Interquartieri alla Statale 16.

«Questa indicazione – affermano i vertici comunali – legittima la volontà di migliorare la circolazione e alleggerire il peso del traffico dal centro cittadino. L’indicazione favorevole sul percorso ci dimostra come, in questo modo, venga tutelato l’aspetto paesaggistico, con una soluzione adeguata al contesto di riferimento. Ora procederemo spediti per assecondare le tempistiche per realizzare questa infrastruttura necessaria a migliorare la connessione verso nord e, quindi, con Pesaro».

I primi a commentare quasi in tempo reale ed in maniera dettagliata l’Ok sono stati gli esponenti locali del Movimento 5 Stelle che hanno offerto una sorta di crono storia (raccontata dal loro punto di vista) su quanto accaduto ieri in consiglio comunale: «l consiglio comunale di Fano ha approvato ieri l’accordo di programma che recepisce la modifica del tracciato della variante di Gimarra, nonostante la compatta opposizione delle minoranze e le forti divisioni emerse in maggioranza (con le astensioni di Cipriani, Carboni e Luzi e il voto contrario di Borioni). È significativo che la civica assise abbia potuto esprimersi su quest’opera in due sole occasioni, per di più concomitanti con le festività (Ferragosto 2020 e Natale 2022). All’inizio della discussione, il Movimento 5 Stelle ha subito presentato cinque questioni pregiudiziali per il ritiro della delibera, che sono state tutte respinte ma hanno mandato in stato confusionale la maggioranza, giustamente preoccupata per le conseguenze di un voto favorevole alla proposta».

E proseguono: «A nulla sono valsi i nostri richiami alla massima prudenza e alle possibili responsabilità in cui potrebbero incappare i consiglieri. Allo stato attuale, infatti, non esiste alcuna certezza sulla proroga del finanziamento di 20 milioni e quindi sulla copertura finanziaria. È inoltre da irresponsabili esporre le casse comunali a un indebitamento di oltre 5 milioni di euro per vent’anni, oltretutto in un frangente in cui anche nella nostra città i più bisognosi si trovano a dover far fronte a difficoltà crescenti vista la crisi energetica. Si tratta di scelte pesanti che ricadranno sui nostri figli e potrebbero avere gravissime ripercussioni sul bilancio e quindi sull’erogazione dei servizi ai cittadini. Considerando che gli espropri sono sensibilmente sottostimati rispetto agli studi precedenti, e visto il forte aumento dei costi dei materiali, abbiamo ragione di credere che la nuova strada non costerà meno di 35 milioni, portando a realizzare nella migliore delle ipotesi una incompiuta e nel peggiore il dissesto finanziario del Comune di Fano».

E sulla: «”pubblica utilità” dell’opera viene dichiarata sulla base di presupposti falsi, come la capacità della variante di Gimarra di liberare dal traffico “tutte le attività del quadrante nord-ovest di Fano”, nonostante gli studi condotti (a valle della progettazione) dimostrino che, ad essere generosi, la statale si scaricherebbe di appena il 30% limitatamente al tratto tra la Liscia e l’hotel Riviera, andando invece a peggiorare su via Roma, sulla cinta muraria e su via Pisacane. A cosa può servire un atto confezionato in tutta fretta sulla base di affermazioni false, coperture mancanti e documentazione superata? Semplicemente per salvare il posto al vicesindaco Fanesi, colpito dalle richieste di dimissioni del suo stesso partito».

E concludono: «Contro ogni logica e regolarità amministrativa, contro le promesse cristallizzate nel programma elettorale di Seri e del centrosinistra, il consiglio comunale dimostra di essere ostaggio delle lotte intestine al PD anziché impegnato a lavorare nell’interesse dei cittadini».

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