Pesaro

Variante Gimarra, l’analisi Legambiente Fano sui punti critici del progetto

L'associazione ha voluto indagare sugli aspetti che più in qusti mesi stanno facendo discutere tra cui la questione ambientale ed economica, quella urbanistica e di viabilità e l'aspetto amministrativo e politico-sociale

Variante Gimarra
Variante Gimarra

FANO – Continua a far discutere il progetto della variante Gimarra, il prolungamento dell’Interquartieri che dalla rotatoria di via Aldo Moro sbucherà sulla Statale 16, poco prima dell’hotel Riviera.

A scendere in campo stavolta è Legambiente Fano che ha voluto approfondire la questione dopo le richieste di cittadini e associazioni che, preoccupate e disorientate dalla discussione, chiedono a gran voce chiarimenti sulla validità della proposta e su che effettivo tipo di impatto avrà questa nuova infrastruttura. (A questo link il sondaggio promosso da CentroPagina sull’opinione dei fanesi)

Al riguardo è stato prodotto un articolato documento che affronta i punti che più preoccupano gli abitanti della Città della Fortuna: «Il nostro lavoro non nasce per esprimere una posizione specifica sull’oggetto del dibattito, quanto più per delineare i vari progetti presentati, i pro e i contro, unito ad alcune proposte per migliorarne il contenuto».

L’analisi parte da quella che è la situazione odierna del traffico fanese. Il Comune di Fano, in accordo con la Regione Marche, ha deciso con un primo atto consiliare, di destinare il finanziamento di 20 milioni di euro allo scopo di migliorare il collegamento tra le città Fano-Pesaro. Tale finanziamento nasce in seno ad una compensazione data dalla costruzione di un nuovo ospedale nella zona di Muraglia di Pesaro. Successivamente tale finanziamento sembra essersi “scollegato” dalla questione sanità, per concedere al Comune di Fano di potenziare i collegamenti stradali verso Pesaro. Ad oggi i pendolarismi lavorativi tra Fano e Pesaro viaggiano circa tra le 6000 e le 8000 unità. Fenomeno che riguarda principalmente la statale adriatica, la quale risulta essere attualmente la via più funzionale di accesso alle città.

Variante Gimarra a Fano
Variante Gimarra a Fano

Legambiente poi volge il proprio sguardo sull’impatto ambientale che avrà questa nuova arteria: «E’ bene sottolineare che, qualunque sia la scelta intrapresa dagli Enti Pubblici, l’impatto ambientale di tali decisioni sarebbe comunque notevole, per non dire devastante. Una strada moderna, qualunque essa sia, per sua natura, taglia in due un paesaggio. Creando spesso danni considerevoli sul piano ambientale e, a volte, anche sociale. L’equilibrio floristico e faunistico viene danneggiato dall’isolamento di alcune zone che, al contrario, dovrebbero mantenere un collegamento naturale tra costa ed entroterra».

Non possono non preoccupare anche le trasformazioni a cui andrà incontro il paesaggio attuale: «Il progetto della strada di Fano si inserisce in un paesaggio prevalentemente agricolo, in ambito sub pianeggiante compreso tra la zona collinare e la piana. La nuova strada insiste su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.lgs 42/2004, art 136 il SIC IT5310008 “Corso dell’Arzilla”.

L’area, tipico paesaggio rurale di fondovalle, è caratterizzata sia dalla presenza di piccoli lembi di bosco e boscaglia, su suolo sabbioso e ghiaioso, che, soprattutto, dalla presenza di un ambiente fluviale di notevole rilevanza paesaggistica con tratti di bosco ripariale ben conservati. Gli effetti sul paesaggio delle trasformazioni prevedibili si possono suddividere in temporanei (e potenzialmente anche reversibili)”-, ovvero quelli prodotti dai cantieri per i lavori, e quelli definitivi, – ovvero l’infrastruttura vera e propria – con potenziali conseguenze anche sul medio-lungo termine».

Tra i punti più deboli del progetto secondo l’associazione ci sarebbe la sua effettiva finalità, ovvero il miglioramento del flusso di traffico: «Bisogna evidenziare che il progetto di completamento dell’interquartieri ha poco a che vedere con il miglioramento del collegamento verso Pesaro. Essa ha uno scopo principalmente legato alla sola città di Fano, ma in questa maniera, dove non esiste una complanare, non si fa altro che spostare una parte del traffico stradale su una nuova arteria. Ergo il traffico congestionato della statale si ripartirebbe su due percorsi per poi ritrovarsi sullo stesso punto in cui da anni si dibatte.

La conclusione dell’interquartieri avrebbe senso solo con la presenza di una ipotetica “complanare”. Se buona parte del traffico si spostasse in quell’asse esterno, allora, quello che è di fatto solo un percorso interurbano, non sarebbe compromesso da tutto il volume di traffico naturalmente presente. Se il volume di traffico crescesse, la scelta di Gimarra si dimostrerebbe di fatto fallimentare. Se il traffico diminuisse per una qualche “evoluzione degli spostamenti urbani e interurbani”, rimarrebbe comunque evidente tale “deficit territoriale”: territoriale in quanto non riguarda esclusivamente Fano o Pesaro, ma la situazione infrastrutturale della zona adriatica».

Variante Gimarra a Fano
Variante Gimarra a Fano

Legambiente Fano si sofferma anche sulla questione amministrativa e politico-sociale: «E’ chiaro che essa sia necessariamente legata ad un fattore sociale e politico di concertazione, indispensabile per il proseguimento del progetto in maniera pacifica e condivisa. Generalmente, come ben sappiamo, i grandi progetti sono sempre visti con scetticismo dall’opinione pubblica. Motivo per il quale è sempre importante una comunicazione celere, chiara e trasparente sulle intenzioni della Pubblica Amministrazione. In questo hanno un ruolo chiave i rappresentanti politici e delle istituzioni, che devono costantemente farsi carico di condivisione e comunicazione con gli organi di stampa e coi comitati cittadini, in modo da poter esprimere le proprie ragioni sul progetto e creare una condivisione tale da non avere impedimenti di sorta durante lo svolgimento dei lavori. La mossa estiva di approvazione durante la settimana di Ferragosto è stata azzardata proprio per questo aspetto, minando di fatto il bilancio politico della proposta».

E concludono: «La strada di Gimarra ha sicuramente un valore per quanto riguarda un decongestionamento del traffico, in particolar modo sul tratto di accesso alla Statale. Risulta chiaro però che il traffico pesante, insieme ad ogni tipo di spostamento tra le città e in assenza di un collegamento alternativo alla statale (vedi ipotetica complanare), rimarrebbe negli stessi identici percorsi utilizzati fino ad oggi, senza un evidente alleggerimento del traffico interno alla statale e il tratto di collegamento tra le città di Fano e di Pesaro. La sofferenza viaria ha portato fino ad oggi il traffico sempre all’interno dei centri cittadini, creando difficoltà a residenti e agli stessi trasporti. Motivo per il quale risulta fondamentale una maggiore concertazione tra gli Enti Pubblici e Privati per arrivare ad una progettazione congiunta volta al miglioramento di entrambe le vallate interessate».