Pesaro

Vallefoglia, i paradossi del Dpcm: 4 centri commerciali chiusi e 2 aperti

Proteste tra gli esercenti. La consigliera regionale Mikaela Vitri porta il caso ad Ancona per fare chiarezza sull'interpretazione del decreto

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VALLEFOGLIA – Interpretazioni del Dpcm, alcuni negozi chiusi e altri aperti. Proteste a Vallefoglia, tanto che la consigliera regionale Mikaela Vitri solleva il caso. Il centro commerciale Centovetrine chiuso e quello di via Roma aperto, pur essendo molto simili.

In pratica a Vallefoglia, nel fine settimana appena trascorso, di sei “centri-parchi” commerciali, 4 sono rimasti chiusi (ad eccezione prima necessità), mentre altri 2 con caratteristiche identiche hanno potuto lavorare regolarmente. Ciò significa che un bar o un parrucchiere in un centro commerciale può lavorare, in un altro complesso vicino no. Eppure tutte le attività hanno in egual modo ingresso indipendente all’esterno. Il problema è che l’imposizione di chiusura non può dipendere dalle licenze registrate dai Comuni, che sono cambiate nel corso degli anni anche in base alle richieste delle imprese edilizie.

«Le proteste esplose nel fine settimana appena trascorso, tra gli esercenti di Vallefoglia, ci hanno messi di fronte a un problema legato all’interpretazione del Dpcm – spiega la Vitri -. Insieme al Vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Biancani, ho chiesto di attivarsi al vice presidente della Regione, Assessore alle Attività produttive, Mirco Carloni, che con grande attenzione e disponibilità si è subito rivolto alla Conferenza delle Regioni e province autonome, perché venga urgentemente posto il quesito alla Presidenza del consiglio dei Ministri.

In particolare si chiede se la disposizione di chiusura dei centri commerciali, nelle giornate festive e prefestive, trova applicazione anche per le attività nei parchi commerciali all’aperto, che sono di fatto (al di là della tipologia amministrativa) una serie di attività commerciali con proprie entrate, ingressi indipendenti e non una struttura al chiuso con gallerie.

Se la ratio deve essere evitare assembramenti, non ha senso bloccare i parchi commerciali, altrimenti si dovrebbero chiudere anche i centri storici. Il criterio non può essere la licenza rilasciata dal Comune. Perché invece non consentire di lavorare a tutte quelle attività che hanno ingressi indipendenti all’aperto? A Vallefoglia ad esempio in due complessi quasi identici, Centovetrine a Morciola e centro commerciale di via Roma a Montecchio, il primo sarà chiuso mentre nel secondo si potrà lavorare.

Visto che le Regioni hanno competenza esclusiva in materia di commercio, io ho chiesto, insieme ad Andrea Biancani, all’Assessore Mirco Carloni di rimediare al più presto a questa grave incongruenza interpretativa del Dpcm. Un’attenzione importante per le attività già provate dalla crisi economica e dalla chiusura dei bar alle 18, che solo nel Comune di Vallefoglia riguarda quasi 100 esercizi di categorie diverse».

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