Pesaro

E se il vaccino anti Covid-19 fosse obbligatorio? Cosa ne pensano i fanesi: il sondaggio

All'inchiesta hanno preso parte attraverso i social ben 660 fanesi. Il 57, 5% si è detto favorevole al vaccino obbligatorio. Ecco l'analisi e le motivazioni di chi ha votato pro e contro

FANO – Dallo scorso 27 dicembre, su scala europea, è cominciata ufficialmente la campagna vaccinale contro il Covid-19. Nonostante l’arrivo del vaccino (o meglio dei vaccini) per SARS-Cov2 sia stato accolto con unanime entusiasmo, a pochi giorni dall’ufficializzazione da parte delle case farmaceutiche, ha iniziato a palesarsi il fronte dei dubbiosi che in maniera più o meno esplicita affermano che non hanno intenzione di vaccinarsi.

Avevamo già chiesto tramite un sondaggio (lo trovate a questo link) – a cui avevano aderito 582 utenti – chi fosse favorevole alla vaccinazione: solo il 52,2% degli abitanti della Città della Fortuna aveva manifestato parere favorevole. Un dato, in linea peraltro con i sondaggi nazionali, che definisce un quadro non proprio roseo in termini di potenziale efficacia al contrasto pandemico. Solo infatti una estesa adesione della popolazione alla campagna vaccinale, corrispondente ad una soglia minima del 70%, potrà infatti realizzare concretamente l’immunità di gregge.

L’effetto diretto di una vaccinazione comporta la protezione del soggetto vaccinato nei confronti dell’agente infettivo e di possibili complicanze post-infettive. Tuttavia, le vaccinazioni, quando estese ad una popolazione, comportano anche un effetto protettivo sui soggetti non vaccinati; questo effetto indiretto è noto come immunità di gregge o immunità di gruppo. Cioè, se la maggior parte dei soggetti di una comunità è immune nei confronti di un patogeno, questo non trova soggetti suscettibili e indirettamente vengono protetti anche i soggetti che per vari motivi non sono stati vaccinati.

Sondaggio: Favorevoli o Contrari al vaccino anti Covdi-19 obbligatorio
Sondaggio: Favorevoli o Contrari al vaccino anti Covdi-19 obbligatorio

A fronte della possibilità, al momento per nulla remota, che non si raggiunga l’agognata soglia minima e che quindi il vaccino non abbia gli effetti sperati, dagli ambienti politici è trapelata l’ipotesi riguardante l’obbligatorietà della vaccinazione al Covid-19.

Noi di CentroPagina lo abbiano chiesto ai fanesi tramite un sondaggio se fossero favorevoli o contrari a questa possibilità: delle 660 persone che hanno voluto esprimere la propria opinione il 57, 5% si è detto favorevole al vaccino obbligatorio. «Nessuna coercizione però sì alla creazione di una carta d’identità che permetta maggiore vita sociale ai vaccinati. Non si può chiedere pari diritti e meno doveri» motiva il suo voto un utente. O ancora: «Molti vaccini, tipo anti vaiolosa, antitetanica ecc. sono stati resi obbligatori. Se sarà necessario, si renderà obbligatorio anche il vaccino anticovid. Vogliamo liberarci di questo virus oppure no?».

Non mancano i più moderati che, nonostante si siano detti favorevoli all’obbligatorietà, propongono di lasciare libertà di scelta ma non le medesime libertà, soprattutto in termini di svago, viaggi e vita sociale: «Obbligatorio no…Però se poi, per esempio per viaggiare in aereo… o come in Germania, che già i ristoratori chiedono di poter rifiutare i non vaccinati… anche loro devono essere liberi di scegliere!».

Quasi tutti concordano sul fatto che il vaccino debba essere somministrato obbligatoriamente a particolari categorie di lavoratori: «se sei un operatore di R. S. A. o di un ospedale…… che fai non ti vaccini. Praticamente infetti tutti. Da licenziare in tronco» stigmatizza un’utente.

Sono stati invece il 42,7% coloro che si sono detti contrari alla vaccinazione obbligatoria. Tra le motivazioni più ricorrenti c’è la scarsa fiducia verso un farmaco che viene percepito come ‘sperimentale’ e quindi poco affidabile: «il termine obbligatorio…fa ridere in un medicinale sperimentale!». Un nutrito gruppo invoca la presunta anti-costituzionalità di un eventuale obbligo vaccinale arrivando addirittura a parlare di “dittatura sanitaria”.

I mesi che ci aspettano rimangono comunque cruciali per quella che sarà l’evoluzione pandemica: tra le poche certezze che si hanno è che al momento il vaccino rappresenta la sola arma contro la pandemia.

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