Pesaro

Vaccini covid, medico accusato di falso per l’esenzione a un paziente. La sentenza

Assolto perché il fatto non sussiste. L'avvocatessa Giampaoli: «Sentenza che apre una strada nuova in questo contesto»

PESARO – Medico accusato di falso per aver firmato l’esenzione del vaccino covid, la sentenza.

A finire sul banco degli imputati un medico di base pesarese 60enne. Un pesarese che lavora in ambito sanitario ha chiesto di poter essere esonerato dal dover inoculare il vaccino. Il medico avrebbe firmato il foglio in quanto il paziente avrebbe una patologia autoimmune, dunque una possibile casistica di esonero.

Ma per il paziente, che lavora in ambito sanitario, c’era l’obbligo di vaccinarsi, così come stabiliva dalla circolare del ministero. Presentatosi con il foglio dell’esonero, l’azienda ha subito avvisato la Procura che ha istruito un caso nei confronti del medico e lo ha rinviato a giudizio con l’accusa di falso.

Il giudice ha assolto il medico perché il fatto non sussiste, dunque con formula piena.

Il medico di base è difeso dall’avvocatessa Isabella Giampaoli che sottolinea: «Il paziente aveva la patologia e secondo il principio di precauzione, la valutazione dei rischi – benefici e le ricerche sulle reazioni avverse dei farmaci erogati, il certificato era più che legittimo. Secondo aspetto, la circolare ministeriale, non ha un valore giuridico di fonte e non è vincolante in quanto parlava di vaccini anti covid. Il vaccino anti covid non esiste in quanto, come dice Aifa, tutti i farmaci erogati sono sieri genici sperimentali. Quindi il reato non esiste. È una sentenza molto importante perché è una delle prime in Italia e quindi apre una strada nuova».

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