Pesaro

Urbino, protocollo antimafia per tutelare gli appalti dell’Università

Sottoscritto con la Prefettura il patto di Intesa per la legalità della partecipazione ai cantieri dal valore di 45 milioni di euro. «Vogliamo tenere lontane le infiltrazioni della malavita»

La firma del protocollo di intesa per la legalità

URBINO – Oltre 45 milioni di euro di appalti dell’Università di Urbino che potrebbero far gola alla criminalità organizzata.

È stato firmato il protocollo tra la Prefettura di Pesaro Urbino e l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo “Intesa per la legalità”.

«L’obiettivo è quello di tutelare gli appalti dell’Università da eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata – ha spiegato il Prefetto Vittorio Lapolla in conferenza stampa – nella nostra provincia non c’è un radicamento strutturale di clan grazie a magistratura, forze dell’ordine e rete sociale, ma le gravi conseguenze dell’emergenza covid ci devono far alzare la guardia perché anche la provincia potrebbe essere esposta al rischio».

Ecco che allora «Con questo protocollo intendiamo tutelare i contratti dell’Università Urbino – ha detto il Prefetto -. Avremo una banca dati a cui potranno accedere tutte le forze dell’ordine e su cui convoglieranno tutte le informazioni rispetto allo stato patrimoniale delle aziende e certificati antimafia. Quindi potenzieremo le verifiche ma non ci saranno rallentamenti sui cantieri».

Il Rettore Vilberto Stocchi ha sottolineato che «L’Università di Urbino ha un piano di sviluppo importante nei prossimi mesi, con fondi già acquisiti e progetti già esecutivi. Abbiamo 20 milioni di euro per la realizzazione del polo scientifico Enrico Mattei, dove avremo tutti i laboratori scientifici. La nuova sede di Scienze motorie il cui cantiere partirà a febbraio avrà un appalto da 16,5 milioni di euro. E ancora la biblioteca San Girolamo (850 mila euro)».

Tra i cantieri anche Palazzo Battiferri per 600 mila euro e Palazzo Bonaventura, sede dei servizi universitari e del rettorato (1 milione di euro). Infine 2.156.000 euro per il potenziamento informatico per la didattica innovativa.

«Ai primi di dicembre tutte le aule saranno pronte a poter trasmettere in streaming, saranno come studi televisivi: questo per poter garantire la didattica anche a distanza. In totale parliamo di 45 milioni di investimenti nel nostro piano di sviluppo. Non registriamo criticità ma è meglio tenere la guardia alta, l’Università significa crescere nella conoscenza e nella legalità».

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