Pesaro

Urbino, all’ospedale niente risonanza magnetica. Vitri: «La Regione la attivi o i pazienti vanno fuori o dal privato»

La consigliera Pd: «Cittadini dell'entroterra costretti a rivolgersi altrove, dopo 4 anni chiediamo chiarezza a una Regione immobile»

Ospedale di Urbino

URBINO – Risonanza magnetica, il macchinario mancante all’Ospedale di Urbino fa scatenare la polemica

«Dopo quasi 4 anni, la Regione Marche faccia chiarezza sul macchinario di risonanza magnetica nell’Ospedale di Urbino, acquistato dall’Area Vasta 1 in seguito ad una gara d’appalto del gennaio 2019 vinta da Consip – sottolinea la consigliera regionale Micaela Vitri – Nonostante la richiesta di chiarimenti e le mie sollecitazioni fin dal gennaio scorso sull’attivazione della macchina, ad oggi ancora è tutto fermo. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione alla quale ora spero sia data una valida risposta in tempi celeri.

Visto che la risonanza magnetica viene impiegata per la diagnosi di numerose condizioni patologiche, molti cittadini di tutto l’entroterra purtroppo sono costretti ad effettuare gli esami diagnostici nelle cliniche private a Pesaro o in quelle della confinante Emilia-Romagna, aumentando ulteriormente la mobilità passiva».

La consigliera chiude: «Dopo il Covid, altri 2 anni di ritardo potrebbero essere deleteri per agevolare il privato convenzionato, oppure come alcuni temono il dislocamento della risonanza magnetica da Urbino a Pergola dove c’è una Tac datata. Mi auguro che queste voci di corridoio non siano attendibili, perché a me dalla dirigenza era stato garantito che il macchinario sarebbe entrato in funzione a settembre nel nosocomio di Urbino.

Prima della pausa estiva la maggioranza di destra presentava come rivoluzionaria una riforma che aumenta dirigenti e poltrone, ma il vero cambiamento sta nell’implementazione dei servizi e nell’investimento su strumenti innovativi dei quali, dopo due anni di Giunta Acquaroli, non vi è minima traccia».

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