Pesaro

Urbino e il contributo regionale per il biologico, Vitri (Pd): «Un conflitto di interessi»

La consigliera: «La giunta Acquaroli versa 50 mila euro senza bando poi partecipa all'incontro nella sede dell'azienda del sindaco»

La consigliera Micaela Vitri

PESARO – Il contributo per il biologico e il possibile conflitto di interessi.

A segnalarlo è la consigliera regionale Pd Micaela Vitri. «E’ imbarazzante. L’incontro di giovedì 4 aprile, tra Acquaroli, il sindaco Gambini e le aziende agricole e produttive proprio nella sede dell’azienda del Sindaco di Urbino. Viene spontaneo chiedersi se il contributo diretto di 50 mila euro, senza nessun bando, che la giunta Acquaroli ha dato lo scorso anno al Comune di Urbino per valorizzare il biologico fosse per l’attività di tutto il territorio, oppure per quella personale del Sindaco. Com’ è noto a tutti il Sindaco Gambini è il proprietario di un’attività agricola biologica. È normale – domanda Vitri- che il Comune di Urbino sia l’unico ad avere avuto questi 50.000 euro per la promozione del biologico? Sarebbe lecito chiedersi come siano state spese queste risorse pubbliche e quali benefici abbiano portato a Urbino, visto che si tratta di un contributo diretto elargito tramite la tabella E del bilancio di previsione 2023-2025 della Regione Marche senza un bando pubblico e progettualità presentata prima di ricevere il contributo pubblico».

«Mi pare – continua Vitri – anche una grande scorrettezza nei confronti degli altri Comuni con una forte vocazione biologica, a partire da quelli che hanno dato vita al distretto biologico Terre Marchigiane: Fossombrone, Pergola, Frontone, Serra Sant’Abbondio, San Lorenzo in Campo, Fratte Rosa, Mondavio, Terre Roveresche, Monte Porzio, Sant’Ippolito, San Costanzo, Cagli. Mi auguro- conclude Vitri- che si faccia chiarezza con i dati alla mano sulle attività svolte con quel contributo regionale di 50.000 euro e che Gambini eviti di usare il proprio ruolo per finalità private».

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