Pesaro

Trasporto pubblico chiuso il 24-25-26 dicembre, 1 e 6 gennaio. Cisl Pesaro: «Brutte premesse per la capitale della cultura»

Maurizio Andreolini critica la scelta: «Servizio essenziale per i meno abbienti. Cosa dicono Comuni e Regione?»

PESARO – Trasporto pubblico chiuso il 24, 25, 26 dicembre e 1,6 gennaio. La Cisl protesta e lo fa con il segretario Maurizio Andreolini.

«Abbiamo appreso che Adriabus ha comunicato la cancellazione del servizio del trasporto pubblico locale per i giorni 24, 25, 26 dicembre e 1,6 gennaio. Siamo sorpresi e perplessi per le conseguenze che determinerà tale decisione a discapito delle possibilità di spostamento dei cittadini, in modo particolare quelli con maggiori difficoltà economiche e sociali. Decisione che pensiamo sia stata tra l’altro anche preceduta da una comunicazione sia alla Regione che ai sindaci dei comuni di Pesaro, Fano ed Urbino.

Se queste sono le premesse per un 2024 che deve vedere Pesaro, ed il territorio provinciale, nella vetrina di Capitale della Cultura Italiana, stiamo veramente partendo con il piede sbagliato butteremo all’aria una opportunità unica».

Andreolini rincara la dose: «Ci piacerebbe sapere se Ricci, Seri, Gambini e l’assessore regionale Brandoni hanno condiviso questa scelta oppure è solo frutto della decisione della dirigenza di Adriabus, considerando che la stesa ha sottoscritto un contratto di servizio che invece viene interrotto nei giorni indicati.

Come sempre ribadito per il sindacato il TPL, così come il trasporto scolastico, è un servizio essenziale per lo sviluppo del territorio e non possiamo pensare che questo possa essere sospeso solo per una probabile insufficente mancanza di capacità organizzativa della direzione aziendale. Sicuramente queste decisioni non favoriscono la valorizzazione del trasporto pubblico rispetto al quale invece dovremmo tendere. Non solo, quale garanzia che dopo il trasporto festivo non venga sospeso per le stesse motivazioni anche qualche altro servizio, meno redditizio, magari nell’entroterra, nel futuro»

La Cisl chiude: «La verità è che questo territorio deve sentire il TPL come un servizio essenziale e deve avere la capacità di ripensarlo nelle tratte per adeguarlo ai nuovi bisogni di lavoratori, studenti, cittadini e per lo sviluppo turistico. Fondamentale per raggiungere questo obbiettivo, è il contributo propositivo che devono esercitare le Amministrazioni comunali in raccordo con le Aziende e i sindacati.

Auspichiamo dunque un ripensamento su questa decisione così come vorremmo che per il futuro ci possa essere una maggiore valorizzazione di tale servizio e con esso dei lavoratori che, con dedizione, lo garantiscono svolgendo quotidianamente con impegno il proprio lavoro».

© riproduzione riservata