Pesaro

Tavullia, a Cà Asprete l’impianto ad osmosi inversa: 192 tonnellate di C02 in meno all’anno

Marche Multiservizi ha investito 1,5 milioni per il trattamento del percolato. Ed ecco il progetto sulle api come biondicatori

Cà Asprete

TAVULLIA – Il percolato verrà trattato direttamente in discarica. A Cà Asprete di Tavullia l’inaugurazione dell’impianto ad osmosi inversa di ultima generazione per il trattamento del percolato e con la presentazione del progetto Ape Informa sul biomonitoraggio delle api avviato nel 2021.

Nel quadro degli investimenti in innovazione realizzati da Marche Multiservizi si inserisce anche quello che ha portato all’installazione a Cà Asprete dell’impianto ad osmosi inversa per il trattamento del percolato. L’investimento, pari a quasi 1,5 milioni di euro, consentirà di trattare il percolato che si forma quando l’acqua passa tra i rifiuti di una discarica ottenendo acqua distillata adatta anche alla vita dei pesci, come dimostra la fontana realizzata all’ingresso dell’impianto alimentata da acqua derivante dal trattamento del percolato ed in cui nuotano e vivono tanti pesci. Si tratta di un impianto di ultima generazione in grado di depurare 90 metri cubi al giorno di percolato prodotto rimuovendo fino al 99,99% di inquinanti, con minor dispendio di energia, minori costi di manutenzione ed evitando che, come avvenuto fino ad oggi, il materiale debba essere trasportato tramite autobotti fuori regione in appositi siti idonei al trattamento, con il conseguente inquinamento atmosferico creato dalla circolazione dei mezzi.

Si stima un risparmio di 192 tonnellate di CO2 all’anno (192.000 kg) con importanti ed evidenti benefici per l’ambiente. La minore quantità di CO2 prodotta è pari alle emissioni compensate da quasi 1.900 alberi ogni anno. L’impianto ad osmosi inversa verrà utilizzato per il trattamento del percolato anche nella gestione post mortem della discarica (30 anni).

I vertici di Marche Multiservizi e il sindaco di Tavullia Paolucci

Dal 2021 Marche Multiservizi ha avviato un’attività di biomonitoraggio all’interno della discarica di Cà Asprete grazie al progetto Ape Informa che fornisce un contributo sull’analisi del contesto ambientale dell’impianto. L’ape è un bioindicatore chiave per la qualità dell’ambiente nell’area circostante: sono creature molto sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti e riescono a segnalare precocemente l’insorgenza di squilibri pericolosi per la biodiversità, per l’ecosistema e per la salute umana. In discarica è stato collocato un apiario composto da 5 arnie ed in ognuna di esse è presente un’ape regina: ogni arnia può ospitare fino a 60.000 api nel periodo estivo per un totale di 300.000 api che producono miele, polline, propoli e cera. Si tratta di famiglie di api ligustiche, di origine italiana. Il progetto Ape Informa si svolge in collaborazione e sotto la supervisione scientifica dell’Università di Urbino (Dipartimento di Scienze Pure e Applicate): sugli alveari sono svolte periodicamente analisi bio-morfometriche e controlli medico veterinari per verificare la salute e la produttività delle api, per campionare il miele, la cera e gli altri prodotti dell’alveare. Sotto osservazione in particolare gli agenti tossici e inquinanti che si possono accumulare, costituiti principalmente da pesticidi, metalli pesanti, anioni tossici e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Tutte le analisi hanno dato esito positivo certificando la qualità del miele prodotto in discarica.

L’impianto di Ca Asprete, che si estende lungo un’area complessiva di circa 42 ettari, è attivo dal 1992 ed al suo interno vengono conferiti esclusivamente rifiuti non pericolosi. Parte del sito non è più utilizzato dal 2014 ed è in fase di post gestione. All’interno dell’impianto vengono  utilizzate importanti tecnologie come quelle che alimentano i processi di trattamento del biogas. A Cà Asprete infatti è stata realizzata una rete di captazione e invio all’impianto di cogenerazione del biogas con produzione di energia elettrica. Tanto che negli ultimi tre anni è stato possibile immettere in rete circa 15 milioni di KWh di energia elettrica, sufficienti per fornire energia elettrica a circa 4.000 famiglie.

«Sono orgoglioso dell’investimento effettuato a Cà Asprete da Marche Multiservizi – spiega il presidente di Marche Multiservizi Andrea Pierotti – L’impianto ad osmosi inversa consente di ottenere benefici ambientali importanti perché significa che potremo trattare direttamente qui il percolato prodotto evitando di doverlo trasportare tramite autobotti in appositi impianti fuori regione: parliamo di un risparmio di circa 500 camion in meno in circolazione ogni anno. Il biomonitoraggio delle api, realizzato grazie all’apicoltore Alex Gabellini ed in collaborazione con l’Università di Urbino, è un ulteriore elemento che certifica la salubrità dell’ambiente circostante».

«Marche Multiservizi continua ad investire in innovazione per garantire una sempre maggiore sostenibilità dei servizi gestiti a beneficio del territorio in cui opera – spiega l’amministratore delegato di Marche Multiservizi Mauro Tiviroli –  Per l’impianto ad osmosi inversa abbiamo effettuato un importante investimento del valore di circa 1,5 milioni di euro perché siamo consapevoli dei benefici ambientali che apporterà in termini di minor produzione di anidride carbonica. La discarica di Cà Asprete è un impianto progettato, realizzato e gestito in maniera innovativa che dimostra come il rifiuto possa essere gestito a livello territoriale con un impatto uguale, se non addirittura inferiore, ad altri impianti industriali».

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